Avvio di seduta in calo per Piazza Affari che sconta, al pari degli altri listini europei, i timori sull’inflazione. Il Ftse Mib recupera comunque qualche decimale rispetto ai minimi dell’avvio e cede lo 0,6%, meglio di quanto fanno le altre Borse del Vecchio Continente, tutte in calo di circa un punto percentuale.
Sul listino milanese pesano le flessioni di Cnh Industrial (-1,7%), Amplifon (-1,6%), Prysmian (-1,4%), Nexi (-1,3%), Diasorin (-1,2%) e Stm (-1,1%). Debole anche l’automotive, nonostante il balzo delle immatricolazioni in Europa, con Ferrari (-1%) e Pirelli (-0,9%) mentre tiene Stellantis (-0,3%), in scia a un deciso aumento della sua quota di mercato. In controtendenza le banche di medie dimensioni, con Banco Bpm (+1,1%), Bper (+0,7%) e Mps (+0,7%) in attesa di conoscere come verranno modulati nel dl Sostegni-bis gli incentivi alle fusioni. Positiva Mediobanca (+0,3%) dopo l’aumento della quota da parte di Del Vecchio, Tim sale in attesa della trimestrale (+0,4%) e Leonardo (+0,1%) in attesa dell’assemblea.
Fuori dal Ftse Mib crolla Technogym (-8%), dopo che il suo patron Nerio Alessandri ha fatto cassa cedendo il 6%, mentre riprende fiato Cairo Communication (+1,4%). (ANSA).