Borsa, Milano in rialzo, + 2,1%, spread in leggero calo.

Le Borse europee si accodano a quelle asiatiche e segnano decisi rialzi, accompagnati da uno scatto dei future su Wall Street, di fronte ai tentativi dei governi, in particolare quello Usa, di rimettere in moto l’economia. Parigi sale del 3,4%, Francoforte del 3,2% e Londra del 2,6% mentre Milano avanza del 2,1%. Gli investitori guardano con attenzione a un articolo della rivista Stat, in cui si anticipano alcuni dati sull’efficacia di una sperimentazione dell’antivirale remdesivir contro il coronavirus. Continua, viceversa, la rotta del petrolio, con il wti che crolla a 18,3 dollari al barile (-7,6%), in scia alle drammatiche previsioni dell’Aie e ai dati sul Pil cinese (-6,8% nel trimestre). In calo anche l’oro (-2,1%), scivolato sotto 1.700 dollari l’oncia. Sui listini Roche avanza dell’1,4% dopo lo sviluppo di un test sierologico per il Covid-19. Sui listini brillano le auto (+4,5% l’indice Stoxx), nonostante l’atteso crollo delle immatricolazioni a marzo, e le banche (+3,4%).

Un articolo della rivista medica Usa Stat ha fatto fare un balzo in Borsa a Gilead, produttore del farmaco antivirale remdesivir, di cui si sta sperimentando l’efficacia contro il coronavirus. Secondo Stat i primi dati sulla sperimentazione del remdesivir su casi severi di Covid-19 in un ospedale di Chicago evidenziano “rapidi recuperi nella febbre e nei sintomi respiratori, con quasi tutti i pazienti dimessi in meno di una settimana”. Il titolo di Gilead è balzato del 10% nelle contrattazioni after hours di Wall Street.

Apertura in calo per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna 224 punti contro i 230 della chiusura di giovedì. Il rendimento del decennale è pari all’1,77%.

Prosegue la discesa del petrolio sui mercati internazionali. Il greggio versione Wti cala sotto i 19 dollari al barile a 18,28 dollari (-8%). Pesano i dati sul Pil cinese nel primo trimestre, la generale debolezza della domanda mondiale e l’ accordo firmato dall’Opec+ per ridurre la produzione di 9,7 milioni di barili al giorno a maggio e giugno che non convince.

Borse asiatiche in forte rialzo sulla spinta del piano per riavviare l’economia americana annunciato dal presidente Donald Trump. Tokyo e Seul hanno chiuso in rialzo del 3,1%, Sydney dell’1,3% mentre Hong Kong avanza del 2,1%. Il crollo del pil cinese frena Shanghai e Shenzhen, che salgono, rispettivamente, dello 0,6% e dello 0,4%.

Le Borse cinesi chiudono positive e lontane dai massimi intraday, nel mezzo del tonfo del Pil del primo trimestre: l’indice Composite di Shanghai sale dello 0,66%, a 2.838,49 punti, mentre quello di Shenzhen guadagna lo 0,34%, a quota 1.750,28. Il Pil della Cina è crollato del 6,8%, accusando il primo dato negativo dal 1992, anno di avvio delle statistiche trimestrali, per la pandemia da Covid-19. Su base congiunturale, la variazione è del -9,8%. Le stime medie degli analisti erano di contrazioni, rispettivamente, del 6,5% e del 9,9%. (ANSA)