a cura di Sara Maria Labidi
Nei giorni scorsi la Camera Internazionale di Dubai ha inaugurato un ufficio di rappresentanza a Milano, che ha la duplice mission da un lato di attrarre capitali occidentali negli Emirati Arabi, dall’altro trovare mercati di sbocco per i prodotti locali.
Gazzetta di Milano ha intervistato il vice presidente della Camera Internazionale di Dubai Salem AlShamsi.
D. Dopo l’apertura a Giugno dell’ufficio di Londra, la Camera Internazionale di Dubai inaugura l’apertura di un ufficio di rappresentanza anche in Italia, a Milano per la precisione. Che cosa è la Camera Internazionale di Dubai e quale sarà la sua mission in Italia?
R. Camera Internazionale di Dubai è una delle 3 camere che opera sotto l’ombrello della Camera di Dubai. Gli altri due soggetti sono Dubai Digital Chamber e poi Dubai Commerce. Il progetto di internazionalizzazione è nato dall’intuizione illuminata di Sua Altezza Sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, principe ereditario di Dubai e presidente del consiglio esecutivo di Dubai. La mission è quella di avere 50 uffici di rappresentanza in giro per il globo e 30 mercati che sono di alto interesse per Dubai nel panorama internazionale.
Questi uffici avranno il ruolo chiave di attrarre investimenti diretti stranieri in Dubai e allo stesso tempo esplorare diversi mercati attraverso i loro uffici. Quindi da una parte si cercano nuovi mercati di sbocco, dall’altra si cercano capitali stranieri per investimenti a Dubai. Non da ultimo, va evidenziato il ruolo di “Market Intelligence”, nel senso di andare a vedere dove sono locati i vari investitori in aziende in Dubai e allo stesso tempo connettere aziende italiane con investitori in Dubai. Ad esempio, un’azienda italiana potrà venire nei nostri uffici a Milano ed informarsi sulle procedure per aprire propri uffici a Dubai, su quali sono le opportunità che Dubai offre e inoltre se ci sono opportunità anche da un punto di vista di investimenti. L’economia locale è forte, nel senso che in Dubai offre tutte le infrastrutture per dare alle aziende la possibilità di provare a crescere e inoltre Dubai gode di una collocazione geografica strategica. Questa iniziativa aiuterà molte aziende di diverse parte del mondo di poter in Dubai trovare “i pezzi mancanti del puzzle”.
D. Grazie alla posizione strategica, gli EAU, in particolare Dubai, sono un hub commerciale importante per le aziende italiane che desiderano espandersi non solo sui mercati del Medio Oriente, ma anche su quelli dell’Africa orientale e dell’Asia meridionale. Nel 2022 il commercio bilaterale tra Italia ed EAU ha raggiunto traguardi significativi, eleggendo il nostro Paese come il principale partner commerciale europeo degli Emirati. Quali sono i settori chiave per il commercio tra gli EAU e l’Italia?
Il dato dell’ultimo anno di circa 7.5 miliardi di dollari escluso il settore petrolifero tra Italia e Dubai è significativo. Ci si attende che questo dato possa aumentare nel tempo con l’apertura di questi uffici. Il fattore chiave di successo va ricercato nell’accessibilità a tutte le infrastrutture ed alla posizione geografica, che permette alle imprese italiane di avere una connessione per poter crescere in Africa o Asia. Dubai ha molte connessioni, soprattutto in Africa, ad esempio DP world che opera in più di 20 porti in africa, poi c’è Fly Emirates (sponsor del Milan, ndr) che è una delle compagnie aeree più “connesse” tra i diversi paesi.
Anche nella “terraferma di Dubai” ci sono moltissime altre opportunità per poter connettere l’est con l’ovest. Come, ad esempio, il fatto che in poche ore da Dubai si possono raggiungere paesi che hanno 2/3 della popolazione del mondo.
D. Perché le aziende italiane investono a Dubai, quali sono i vantaggi per il made in Italy in questo mercato?
A Dubai c’è una tassazione molto favorevole per le imprese estere, hanno ad esempio circa il 9% di tasse (dato che e molto più basso di molte parti del mondo), inoltre c’è la possibilità di poter usufruire di “free zones”, e inoltre Dubai è molto sicura e la qualità della vita e molto alta e ciò sicuramente crea interesse per le aziende.
D. In un mercato competitivo come quello degli EAU, come si posizionano le imprese italiane?
Ci sono più di 1700 aziende che stanno beneficiando di quello che la camera di commercio di Dubai offre. Nell’ultimo trimestre 238 imprese italiane si sono registrate a Dubai. Questo conferma come le aziende italiane vedono Dubai come posto dove poter crescere. Il Made in italy, soprattutto per i consumatori in Dubai e molto apprezzato e la gente in Dubai “ha buon gusto” nei confronti del valore dei prodotti italiani e di aziende italiane.
D.Vi sono leggi particolari o iter burocratici favorevoli che agevolano gli investimenti negli EAU?
R. Qui a Dubai sicuramente siamo stati lungimiranti a voler favorire l’afflusso di imprese occidentali ed in particolare italiane, in particolare questa è da dempre la visione di Sua Altezza Sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, principe ereditario di Dubai e presidente del consiglio esecutivo di Dubai. Questa idea visionaria di portare aziende straniere “a provare” Dubai e supportata ad esempio attraverso un agile governo che introduce nuove leggi e iniziative per rendere questa “visione” realizzata.
D. Quali sono le prossime aspettative per il futuro prossimo?
Sviluppiamo le strategie man mano che si presentano opportunità Stefano Antonelli sarà il rappresentante della Camera Internazionale di Dubai a Milano e ci saranno molti eventi e B2B matching. Ci si attende che molte aziende saranno interessante di Dubai e verranno nei loro uffici a Milano per poter chiedere informazioni anche riguardo a potenziali investitori. Nei prossimi giorni inoltre apriremo un altro ufficio di rappresentanza a Parigi.
D. Quanti collaboratori ci saranno a Milano che aiuteranno in questo progetto?
R. Abbiamo intenzione di implementare il team con nuove figure che si affiancheranno al Dott. Antonelli