“Preoccupa l’ultimo bollettino mensile della Bce secondo cui alla fine del 2023 la crescita economica mondiale ha rallentato ed è probabile che l’economia dell’area dell’euro abbia ristagnato nell’ultimo trimestre dell’anno. Inoltre, i dati più recenti continuano a segnalare una dinamica debole nel breve periodo. Bene invece i dati sul mercato del lavoro nell’Eurozona che si è confermato robusto, mentre il tasso di disoccupazione è ai minimi storici. Ma non bisogna abbassare la guardia. L’attuale scenario geopolitico continua a essere caratterizzato da una grande incertezza a causa dell’instabilità e delle tensioni a livello internazionale. L’UGL, in tal senso, auspica una politica monetaria meno restrittiva caratterizzata da futuri tagli ai tassi d’interesse che consentirebbero di rafforzare i salari dei lavoratori e garantire un contestuale calo dei prezzi. Tra i quattro grandi paesi dell’area dell’euro, inoltre, l’Italia e la Germania registrano la quota più alta di imprese vulnerabili, pari a oltre il 9%. Un dato allarmante che deve far riflettere. È fondamentale rivedere l’attuale quadro normativo europeo ancora permeato dall’ideologia dell’austerity e puntare sulla flessibilità per favorire la crescita e gli investimenti in politiche industriali. I processi di transizione in atto rappresentano una straordinaria opportunità che occorre cogliere per rafforzare la competitività delle imprese e rilanciare l’occupazione”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al bollettino mensile della Bce.