UIL Lombardia esprime profonda preoccupazione in merito alle recenti rivelazioni emerse dall’inchiesta della Procura di Milano riguardanti Amazon Italia Transport srl. Secondo i pubblici ministeri Paolo Storari e Valentina Mondovì, è stato smascherato un “sistema fraudolento” che, nel corso di diversi anni, ha portato al sistematico sfruttamento dei lavoratori e a ingenti danni all’erario, con un sequestro preventivo d’urgenza di 121 milioni di euro.
Secondo il segretario confederale UIL Lombardia Salvatore Monteduro <<L’indagine evidenzia due aspetti particolarmente allarmanti: la disumanizzazione del lavoro attraverso l’uso di algoritmi e l’intensivo sfruttamento dei lavoratori>>.
UIL Lombardia ritiene inaccettabile che, in nome della massimizzazione della produttività, i poteri datoriali vengano “delegati all’algoritmo”, provocando una spersonalizzazione del lavoro. Il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro viene ridotto a un’interazione costante con dispositivi informatici, senza alcuna possibilità di dialogo o intervento umano. Questo sistema di gestione automatizzata, sebbene efficiente sul piano produttivo, ignora completamente il benessere e i diritti dei lavoratori, ridotti a semplici numeri in un processo produttivo spersonalizzato.
<<Il “sistema fraudolento” individuato dalla Procura – prosegue Monteduro – non solo danneggia i lavoratori, ma impoverisce anche le entrate tributarie dello Stato. Le accuse di frode fiscale con fatture per operazioni inesistenti dal 2017 al 2022, che coinvolgono tre manager stranieri e l’azienda stessa, sono estremamente gravi. Tali pratiche non solo rappresentano un’ingiustizia verso i contribuenti onesti, ma compromettono anche le risorse destinate ai servizi pubblici essenziali>>.
La UIL Lombardia richiede con urgenza una politica di maggiore attenzione e l’adozione di misure di contrasto efficaci a questi fenomeni. È imperativo che il legislatore e gli organi di controllo intensifichino le ispezioni e le verifiche nei confronti delle multinazionali che operano sul nostro territorio, per assicurarsi che vengano rispettati i diritti dei lavoratori e le normative fiscali.
<<Sollecitiamo le aziende – conclude il segretario – a riconsiderare le loro politiche di gestione del personale, adottando modelli più umani e sostenibili che riconoscano e valorizzino il contributo dei lavoratori. Il progresso tecnologico non deve avvenire a scapito della dignità umana e dei diritti fondamentali dei lavoratori. Continueremo a vigilare e a batterci per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la giustizia sociale, affinché situazioni come quella emersa dall’inchiesta della Procura di Milano non abbiano più a ripetersi>>.