“Il Codice degli appalti deve essere semplificato e reso più snello, ma non deve essere sospeso”. Così Giorgio Lupoi, partner dello Studio Speri, che da cinquant’anni si occupa di ingegneria e architettura, specializzato nell’ambito hospitality, dall’advisory alla consulenza nella progettazione e costruzione.
“Renderlo più semplice – aggiunge – è indispensabile per consentire una rapida apertura dei cantieri, che potranno usufruire dei fondi contenuti nel PNRR. Sarebbe un azzardo sospenderlo, anche perché l’attuale normativa nasce dal recepimento di alcune direttive europee, per cui sarebbe controproducente un’azione in tal senso così come richiamarsi al “modello Genova” che è stato, per una molteplicità di aspetti, un progetto da non ripetere. Invece, quello che bisogna perseguire – continua – è il giusto e corretto bilanciamento fra concorrenza e semplificazione, così da arrivare ad un punto di equilibrio che soddisfi tutti i soggetti coinvolti”.
“L’eccessiva lentezza burocratica, infatti, rischia di rallentare le procedure autorizzative delle opere, che possono rimanere ferme per anni. La semplificazione deve comunque essere accompagnata dall’impiego di tecniche di project management, che, mutuando i modelli adottati con successo nelle iniziative private, possono supportare efficacemente il lavoro svolto dalla pubblica amministrazione” conclude Lupoi.