Confapi Milano, parla Salvatore Amico

“Le grandi associazioni hanno perso un po’ il contatto con l’imprenditore, in Confapi questo non accade”.

Parole di Salvatore Amico, associato Confapi Milano dal 2016, sotto la presidenza di Mario Cesaroni, il predecessore dell’attuale Presidente Spadafora: “Cesaroni ha preso in mano una macchina che doveva essere completamente revisionata, ha iniziato non solo a costruire una rete di contatti tra associazione ed associati ma ha implementato il concetto di rete propriamente detta, cioè ha messo in contatto gli associati stessi tra loro. Abbiamo iniziato noi associati a presentarci con gli altri associati. Cesaroni ha sicuramente dato un primo input. Poi è arrivato Nicola Spadafora. Usando una metafora calcistica, possiamo dire che Cesaroni sta a Sacchi come Spadafora sta a Capello. Spadafora ha iniziato ad utilizzare gli strumenti di ultima generazione in modo che associati di diversi settori potessero mettersi in contatto tra loro e prendessero conoscenza di realtà diverse dalla propria. Ai tempi del covid la nostra chat era attiva h24, c’era bisogno di pareri, medici, legali e quant’altro, si è riusciti a creare una grossa sinergia. In Confapi abbiamo tutti il polso della situazione, parliamo la stessa lingua.”

Cosa si può fare allora per fare un passo avanti? “Io dico non uscire dalla Lombardia ma dal Paese, andare a conosce altre realtà e far conoscere ad altre realtà la nostra, mostrando a loro quali servizi possiamo offrire a loro. Farci conoscere, Confapi Milano è un brand che si presenta da solo. Quindi il futuro sarà creare degli eventi che Gli eventi che organizziamo qui possiamo organizzarli anche altrove. Apriamoci al mondo. Come dice Mario Cesaroni: quando esci di casa devi fare due cose, leggere i giornali e provare ad avere un milione in tasca, l’ottimosmo è il volano dello sviluppo.”