“Con l’approvazione di questo decreto, è chiaro si trattava di una presa in giro quando il Governo parlava di riaperture. Nella sostanza infatti, c’è stato un passo indietro. Perché se prima in zona gialla i ristoranti avevano la possibilità di stare aperti, oggi, possono aprire solo all’aperto, sia a pranzo che a cena. In più, il coprifuoco alle 22 vanifica la possibilità di aprire di sera. Quindi è inutile dire che siamo contrari”.
Giustino D’Uva del movimento IoApro spiega a iNews24.it il perché della contrarietà al coprifuoco alle 22.
“Vista la tensione sociale che si è creata nell’ultimo periodo -continua D’Uva- sembra che il Governo abbia voluto dare un contentino alle attività produttive. Contentino però, abbastanza inutile. Si pensi anche alle palestre e alle piscine, che rappresentano un caso particolare. Le prime apriranno direttamente dal primo giugno, nel periodo di minore affluenza in assoluto. Anche per le seconde, che riapriranno dal 15 maggio, la situazione è simile, perché potranno riaprire solo all’aperto e sappiamo bene che la stagione estiva non inizia prima di giugno”.
D’Uva spiega: “Siamo contrari al coprifuoco. Riteniamo che sia assolutamente inutile e scriteriato. Da quando è stato introdotto, non c’è stata alcuna evidenza significativa neppure sulla variazione della curva del contagio e crediamo che sia solamente un ulteriore motivo per vanificare eventuali aperture a cena all’aperto. Se si impone di rientrare a casa alle 22, per un ristorante vuol dire chiudere con diverse ore di anticipo. Nei fatti, vuol dire non poter garantire il servizio a cena. Nel caso di una palestra invece, vuol dire chiudere almeno due ore prima, quindi alle 20. Se il coprifuoco fosse stato almeno prorogato qualche ora dopo, sarebbe stato diverso”. (iNews24)