Coronavirus, lunedì nero in Borsa, Milano perde il 10%, crolla il petrolio, -31%, schizza lo spread.

epa08280034 South Korean dealers work in front of monitors at the Hana Bank in Seoul, South Korea, 09 March 2020. The benchmark South Korea Composite Stock Price Index (KOSPI) plummeted 85.45 points, or 4.19 percent, to close at 1,954.77, due to the economic influence of the coronavirus edpidemic, as well as the drop in oil prices related to the end of a OPEC supply cut agreement with Russia. EPA/JEON HEON-KYUN

Un’ondata di vendite si abbatte su Piazza Affari (-10,8%) e sulle Borse europee dopo le misure per arginare il coronavirus del governo italiano. Il panico è legato non solo dall’emergenza sanitaria ma anche al crollo del greggio sulla scia del mancato accordo nell’Opec fra Arabia Saudita e Russia, che affossa i petroliferi. A Milano i big del listino ci hanno messo quasi mezz’ora per entrare agli scambi e gran parte sono stati sospesi con ribassi che raggiungono il 16% per Fca e Unicredit. Mancano ancora all’appello Saipem ed Eni.La Borsa di Milano in apertura era impallata (-4%) dalle vendite. Buona parte dei titoli del listino principale non riusciva a fare prezzo segnando crolli teorici di due cifre con Saipem in testa (-29%).

 Tonfo in avvio comunque per tutte le principali Borse europee sull’emergenza Coronavirus e il crollo del prezzo del petrolio. Francoforte cede il 7,38% con il Dax a 10.690 punti. Londra perde l’8,54% con il Ftse 100 a 5.910 punti. Madrid è a -5,87% con l’Ibex a 7.884 punti. Parigi stenta a partire.

 

Il coronavirus e la guerra dei prezzi del petrolio scatenata da Arabia Saudita e Russia affondano le borse mondiali. Schizza lo spread italiano a 216 punti, poi ripiega lievemente e si attesta a 212,8 punti. Il rendimento del decennale italiano è a quota 1,29

Il prezzo del petrolio affonda del 31% sui mercati, il peggior calo dal 1991, dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno innescato una guerra dei prezzi facendo saltare il vertice Opec+. Il greggio Wti del Texas cede il 31% a 27,35 dollari al barile mentre il Brent cede il 25% a 33,72.

GIU BORSE ASIA E DEL GOLFO PERSICO – Si apre in caduta la settimana dei mercati sull’onda dell’espansione mondiale del coronavirus col greggio senza paracadute e le valute in tensione. Con lo yen che si rafforza toccando il massimo dal 2016 crolla la Borsa di Tokyo lasciando sul terreno il 5,07%. Nuovo tonfo per Seul (-4,19%) che ha passata all’Italia il primato del contagiati dal’epidemia alle spalle della Cina. Non fanno molto meglio Hong Kong (-3,74% a seduta ancora aperta), Shanghai (-3,01%) e Shenzhen (-3,79%). Ma il crollo più accentuato nell’area Asia-Pacifico è segnato da Sydney (-7,33%): si tratta del maggior calo dopo il -8,3% registrato il 10 ottobre del 2008.

Il crollo del 31% del prezzo del petrolio, a causa del mancato accordo Arabia Suadita-Russia, affonda le Borse dei paesi del Golfo. I listini di Arabia Saudita, Dubai Abu Dhabi, Qatar e Kuwait, già in difficoltà ieri, accusano perdite fra l 7 e il 9%. Il gigante petrolifero saudita Aramco che ieri era sceso sotto il prezzo dell’Ipo, lascia sul terreno un 10%. (ANSA)