La chiusura di gran parte delle attività sta causando, oltre al pesantissimo riflesso di perdite ingenti se non totali di fatturato, anche la nascita e l’ampliamento di fenomeni di abusivismo in molti settori.
E’ il caso, segnala l’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, dei parrucchieri e degli estetisti.
Da un mese ormai – sottolinea il segretario generale dell’Unione Artigiani, Marco Accornero – la categoria degli acconciatori è costretta alla serrata dei negozi. Ma la gente naturalmente, soprattutto le donne, necessitano comunque di servizi dedicati all’acconciatura. Sono numerose le segnalazioni che ci giungono relative all’esercizio a domicilio di professioni come quella di parrucchiere ed estetista che, oltre a violare norme e regolamenti riguardanti il settore e la salute e sicurezza a contrasto del Coronavirus, costituiscono illegittima ed illecita concorrenza sleale nei confronti di tutti coloro che stanno rispettando le chiusure.”
“Per questo – conclude Accornero – riteniamo doveroso iniziare a valutare la possibilità di aperture di realtà come quelle degli acconciatori ed estetisti che, con i dovuti accorgimenti di sicurezza come mascherine, guanti e organizzate con ricevimento del singolo cliente su appuntamento, potrebbero ricominciare a svolgersi normalmente. Dando la possibilità a molti artigiani di ricominciare a lavorare, ma anche combattendo il fenomeno dell’abusivismo pericoloso dal punto di vista sanitario oltre che socialmente dirompente.”