Crisi, Accornero (Unione Artigiani): segnali di ripresa ma servono più certezze.

“La strada per tornare ai livelli pre-Covid è ancora in salita. Vedremo dai dati del prossimo trimestre, l’intensità e la durata effettiva di questa coda. Ci pare comunque che oggi si veda meglio la luce in fondo al tunnel: abbiamo alcune prime certezze anche se resta un grande punto di domanda”.Così il segretario di Unione Artigiani CLAAI Marco Accornero, che analizza il percorso per uscire dalla crisi determinata dalla pandemia.

“Iniziamo dai punti a favore. Il primo è rappresentato dalla campagna vaccinale che ci sta spingendo verso le riaperture. Un altro paio di pilastri fondamentali, a nostro parere, sono rappresentati dalle risorse rese disponibili per la cassa integrazione e per la proroga delle moratorie e dei prestiti garantiti, punti indispensabili per le imprese che ancora non riescono a uscire dalle secche della crisi. Un grande interrogativo riguarda la proroga Superbonus 110% per il 2023. – spiega Accornero – Il settore edilizio e casa artigiano, grazie agli incentivi fiscali, sta tornando a trainare tutto il resto. La stragrande maggioranza delle imprese del comparto e dell’indotto, secondo i nostri dati, ha già commesse fino al 2022. Registriamo attraverso le nostre aziende anche tantissimi interventi sostenuti dal 110% legati soprattutto ai condomìni che, risolti i problemi burocratici, si stanno via via sbloccando e concretizzando. Questa incertezza sull’estensione del superbonus al 2023 e oltre, se non risolta definitivamente, rischia di trasformarsi in una nuova gelata sulla testa del mondo artigiano. C’è poi la grande preoccupazione per il mondo dell’abbigliamento e del settore pelle artigiano, ormai l’unico che stenta a ripartire. A Regione Lombardia, chiediamo di aprire una grande stagione di riforme e attuazione dei provvedimenti dedicati ai finanziamenti alternativi per le micro piccole imprese. Un secondo spunto è quello di lavorare insieme sul PNRR per comprendere come le nostre micro, piccole e medie imprese potranno entrare a far parte delle filiere che beneficeranno delle risorse, un’occasione che non possiamo perdere. Agganciamo a questa situazione un nuovo sforzo per alzare l’asticella della formazione, immaginando anche forme innovative. Vogliamo pensare ad esempio a Summer School per gli artigiani? Infine chiediamo la convocazione di un tavolo per il settore abbigliamento e pelle artigiani, oramai l’unico che stenta a ripartire nonostante le numerose eccellenze”, conclude Accornero.(MiaNews)