La sede di Assolombarda non sarà più solamente la ‘casa milanese degli imprenditori’. Con i lavori di restyling degli spazi in via Pantano, a Milano, l’associazione degli industriali delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza e Pavia si apre alla città e diventa “un luogo di dialogo e inclusione”, come lo ha definito il suo presidente, Alessandro Spada.
Una nuova corte interna dotata di spazi multifunzionali, che potranno ospitare anche eventi e rassegne culturali, e un asilo nido, presentati questa mattina dallo stesso Spada durante un evento a cui hanno partecipato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e diversi imprenditori del sistema confindustriale, sono i risultati del rinnovamento dell’edificio.
I lavori, affidati all’architetto Federico Colletta dello studio C03 Progetti, da una parte conservano la bellezza e lo stile voluto da Gio Ponti, ideatore del palazzo inaugurato nel 1963, dall’altra contribuiscono ad alimentare la crescita della città e ad adeguare l’associazione alle richieste del presente. “Aprire alla città la nostra sede costituisce una scelta promossa per confermare la disponibilità degli imprenditori ad assumere quel ruolo di ‘custodi’ della comunità invocato nei mesi scorsi dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini” ha dichiarato Alessandro Spada. Di particolare importanza poi l’asilo nido, il primo del sistema confindustriale a livello nazionale, che rientra nell’impegno di sostenibilità assunto da Assolombarda e sintetizzato nel relativo manifesto, con particolare riferimento alla valorizzazione delle persone attraverso la diffusione di ambienti di lavori sicuri ed equi, oltre che alla promozione di una cultura votata all’inclusione sociale. Il processo di realizzazione inizierà a febbraio, in vista dell’apertura di settembre per il prossimo anno scolastico, e le iscrizioni per i circa 30 posti disponibili saranno aperte da aprile.
Per i suoi dipendenti, Assolombarda si occuperà della copertura quasi totale della retta. Dato che l’Italia, secondo il World Economic Forum, si posiziona al 93esimo posto su 146 economie per partecipazione delle donne al mercato del lavoro e che Milano, con un tasso di partecipazione femminile al 68,9%, si posiziona al di sotto dei principali benchmark internazionali (addirittura 78% in Baviera), “la creazione di un asilo nido rappresenta un progetto strategico per dare vita a un nuovo modello di welfare capace di migliorare la conciliazione tra vita professionale e lavoro – ha dichiarato Spada -, promuovendo una società a misura di famiglia in una fase storica caratterizzata da un ‘inverno demografico’ preoccupante e da un ancora inaccettabile gender gap”. Una forma di sostenibilità sociale che diventa però anche un fattore economico di crescita collettiva. Secondo l’Istituto Europeo per la Parità di Genere, una maggiore eguaglianza in questo ambito avrebbe un impatto diretto sulla crescita economica dell’Italia comportando un aumento del PIL del 12% entro il 2050. (MiaNews)