Edilizia: boom contro il lavoro nero nel 2022.

Secondo quanto riportato nel Report mensile dell’Osservatorio Congruità Nazionale della CNCE (Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili), relativo ai dati aggiornati a febbraio 2023nei primi 14 mesi dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà dell’attestazione di congruità del DURC sono state rilasciate oltre 45 mila certificazioni, per un importo totale di 3,953 miliardi di euro di lavori edili.

Le Casse Edili/Edilcasse sono tenute al rilascio dell’attestazione della congruità della manodopera in Edilizia, previsto nell’ambito dei lavori pubblici e privati (questi ultimi di importo pari o superiori a 70.000 euro). Per ottenere una attestazione positiva è richiesto che siano soddisfatti i requisiti minimi sull’utilizzo di manodopera indicati dal DM n. 143/2021.

<<Si tratta di un dato importantissimo, anche se del 2022, – sottolinea il segretario Generale Feneal Uil Lombardia Riccardo Cutaia considerando che il 30% di questi dati è rappresentato dalla Lombardia, che certifica l’impegno del Settore a operare con regolarità, contrastando il lavoro sommerso e migliorando le condizioni di salute e sicurezza degli operai edili impegnati sui tantissimi cantieri aperti sul territorio italiano e lombardo, aumentati anche in conseguenza alle agevolazioni fiscali rese disponibili ai proprietari di casa, come il Superbonus 110%>>.

 

Andando ad approfondire i dati emerge che dopo un avvio lento a inizio del 2022, il numero di attestazioni rilasciate è andato via via crescendo, in particolare a partire dal mese di settembre, passando dalle 1.690 certificazioni di agosto alle 7.904 di dicembre.

Tra ottobre e novembre è stato abbattuto il muro delle 5.000 certificazioni al mesesuperando le 8.000 a gennaio 2023 e sfiorando le 9.000 a febbraio 2023, per un totale, come riportato, di oltre 45 mila attestazioni emesse con esito positivo.

 

<<La congruità funziona, – continua Cutaia, numero uno degli edili della Uil lombarda – e combattere il lavoro nero si può e si deve fare! Al 31 gennaio 2023, risultano conclusi 171.682 cantieri nel nostro Paese, di cui 126.262 congrui, poco più di 7 su 10, e 45.420 non congrui.  Questo significa che, dopo un anno di rodaggiola congruità per i lavori edili sta cominciando a funzionare, facendo emergere centinaia di migliaia di ore di lavoro e migliaia di lavoratori, a vantaggio di tutti, imprese serie e Stato, che in tal modo recupera milioni di euro di evasione contributiva e fiscale>>.

 

98.645 sono i cantieri ancora attivi per un numero totale di imprese pari a 90.684; nonostante l’aumento registrato a gennaio 2023, entrambi i dati risultano in calo rispetto al picco di novembre 2022, come probabile conseguenza delle modifiche e restrizioni imposte al Superbonus 110%.

<<Questi dati – conclude Cutaiaconfermano ancora di più quanto la cancellazione del Superbonus sia stata una misura miope dal punto di vista politico poiché tout court ha messo in discussione il sistema dell’economia edile che iniziava a macinare utili e conseguentemente occupazione>>.