Nello stabilimento Electrolux, di Forlì e Porcia sono stati scongiurati 210 esuberi dichiarati da Electrolux due settimane or sono, ma la situazione del settore degli elettrodomestici resta di massima allerta tanto che si chiede un confronto anche col Governo per garantire la sostenibilità della produzione in Italia.
E la Lombardia non si discosta da questa situazione drammatica e il ricorso alla Cassa integrazione è lo strumento adottato per i 600 dipendenti nello stabilimento di Solaro dove è stato concordato un differente e migliore utilizzo dello strumento prevedendo anche di effettuare un apposito incontro sulla attuazione degli accordi di recente sottoscritti.
Ma la situazione di Electrolux e del settore pongono problemi gravissimi e comuni a tutti gli
stabilimenti italiani.
<<Ci troviamo di fronte ad una fase cruciale per l’industria italiana – sottolinea il segretario
generale di UILM Metalmeccanici Lombardia Vittorio Sarti – sia in generale che il settore degli elettrodomestici in particolare. Dopo Whirlpool con la cessione delle attività europee, Electrolux ha proclamato 210 esuberi annunciando un pesantissimo calo dei volumi in tutti gli stabilimenti italiani. Oggi la produzione di elettrodomestici rischia di diventare non più sostenibile stretta com’è dal calo della domanda e dagli incrementi dei costi. Come sindacato abbiamo raggiunto anche di recente accordi sofferti non solo per scongiurare gli esuberi ma anche per ottenere nuovi investimenti in Italia, partendo proprio dall’impianto produttivo di Solaro dove però adesso ci sono 600 lavoratori in cassa integrazione. Oramai la situazione è talmente grave che lo sforzo di impresa e sindacato da solo non basta più: occorre che l’Italia faccia sistema per preservare l’apparato industriale>>.