L’UE conferma l’esclusione dell’arbitrato dal regime di sanzioni. Le istituzioni arbitrali hanno accolto con favore il chiarimento dell’Unione Europea secondo cui le transazioni con le entità statali russe sono esenti dal suo regime di sanzioni, quando sono strettamente necessarie per garantire l’accesso ai procedimenti arbitrali.
Un nuovo pacchetto di misure adottato dal Consiglio dell’UE il 21 luglio chiarisce che esiste un’esenzione per le transazioni necessarie a “garantire l’accesso a procedimenti giudiziari, amministrativi o arbitrali in uno Stato membro, nonché per il riconoscimento o l’esecuzione di una sentenza o di un lodo arbitrale pronunciati in uno Stato membro”.
In particolare, il 21 luglio il Consiglio dell’UE – con il Regolamento 2022/1269 – ha adottato il settimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia e delle sue imprese, fornendo un importante chiarimento per il sistema giustizia in merito alla possibilità di fare ricorso all’arbitrato per determinate controversie. In particolare, tale Regolamento ha esentato da un precedente divieto le transazioni necessarie per garantire l’accesso a procedimenti giudiziari, amministrativi o arbitrali in uno Stato membro, nonché per il riconoscimento o l’esecuzione di una sentenza o di un lodo arbitrale pronunciati in uno Stato membro, se tali transazioni sono coerenti con gli obiettivi del presente Regolamento e del Regolamento (UE) n. 269/2014.
Questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno congiunto di sei Istituzioni Arbitrali europee (l’Istituto di Arbitrato della Camera di Commercio di Stoccolma (SCC), il Centro Internazionale di Arbitrato di Vienna (VIAC), l’Istituto di Arbitrato della Camera di Commercio della Finlandia (FAI), la Camera Arbitrale di Milano (CAM), l’Istituto Arbitrale Tedesco (DIS) e il Centro Arbitrale Svizzero) che hanno unito le forze per farsi portavoce delle istanze della comunità internazionale arbitrale e chiedere congiuntamente al Consiglio Europeo di adottare l’esenzione, pur nella più ampia convinzione del sostegno al fronte comune europeo di contrasto alle azioni repressive ai danni dell’Ucraina e nel contempo consapevoli della necessità di garantire l’accesso ad un sistema giuridico sicuro e ben funzionante per il commercio internazionale.
“Il chiarimento fornito dall’UE – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano – viene accolto con favore. La nuova disposizione – che esclude l’arbitrato dal regime sanzionatorio dell’UE – mira a fornire alla imprese strumenti efficaci per far valere I propri diritti legali nei confronti delle società sottoposte a sanzioni, perfettamente in linea con l’intento della legislazione europea. L’azione congiunta delle istituzioni firmatarie è un perfetto esempio di come le istituzioni arbitrali collaborino per la promozione dell’arbitrato, garantendo l’accesso alla giustizia, la parità di trattamento delle parti, pur nella più ampia convinzione del sostegno al fronte comune europeo di contrasto alle azioni repressive ai danni dell’Ucraina e, nel contempo, consapevoli della necessità di garantire l’accesso ad un sistema giuridico sicuro e ben funzionante per il commercio internazionale”.