Da mesi segnaliamo che i progetti di nuove realizzazioni immobiliari a Milano sono fermi. Il motivo non è solo lo smart working negli uffici pubblici a causa dell’emergenza Covid, i progetti sono rimasti fermi anche per altri gravi problemi: il conflitto tra normativa regionale e PGT, il clima elettoralistico ed infine la circolare dirigenziale che blocca ufficialmente le pratiche di rigenerazione urbana a Milano.
Come imprenditori del territorio – sviluppatori, promotori, costruttori – e di tutta la filiera siamo relativamente interessati alle ragioni giuridiche, politiche o burocratiche del blocco, ma vorremmo rimuoverlo. Facendo ripartire subito almeno quel settore produttivo che più – e più rapidamente – di ogni altro ha sempre rilanciato Milano e l’Italia dalle crisi economiche, soprattutto le gravi e lunghe, come quella che si profila dopo il Covid.
In particolare, lo stop fino al 31 dicembre (salvo ulteriori proroghe da lockdown) della presentazione di progetti di rigenerazione urbana su aree ed immobili “abbandonati e degradati” con gli incentivi di cui al nuovo art. 40bis della legge regionale e del PGT, sancito dalla Disposizione di Servizio della Direzione Urbanistica del Comune di Milano 19.10.2020, costituisce un incomprensibile e gravissimo ostacolo alla ripresa di Milano e, quindi, dell’intero Paese in una fase emergenziale. Non solo sul piano economico, ma anche socio-civile e ambientale. Con grandi implicazioni a seguire anche per le altre attività industriali della metropoli.
E questo proprio mentre al Senato della Repubblica è in discussione una legge nazionale per la rigenerazione urbana promossa dalla maggioranza che contiene norme ancora più premiali per questo tipo di interventi di quelle lombarde e milanesi.
Chiediamo al Sindaco di intervenire per risolvere il problema, aprire SUBITO ai progetti di rigenerazione urbana e così rilanciare Milano. Siamo sicuri che il Sindaco lo farà e lo farà presto.