Giudici (Uritaxi): “Grave che Tg3 faccia uno speciale sui taxi senza concedere contraddittorio ai sindacati”

“Molto grave che per uno speciale sui taxi, addirittura sulla tv pubblica, la conduttrice Patrizia Senatore di FuoriTg del Tg3 non abbia avvertito l’esigenza di chiamare neanche un rappresentante dei tassisti”, è quanto afferma Claudio Giudici, presidente nazionale del sindacato Uritaxi. “Presenti invece una rappresentante dei consumatori, un docente universitario, attivista per un partito come Azione che vuol la liberalizzazione dei taxi; intervistato un ex onorevole, Andrea Romano, che adesso fa il lobbista per gli ncc. Insomma, un parterre tutt’altro che equilibrato”.
“E’ deontologico – chiede Giudici – fare informazione in questo modo, senza dare il minimo diritto di replica a coloro che si mettono sul banco degli imputati? E così: tutti gli intervistati del servizio introduttivo dello speciale lamentavano assenza di taxi, eppure le nostre indagini a livello nazionale ci dicono che l’88,3% di chi usa il taxi dichiara attese inferiori ai 6 minuti: a Roma lo dice il 90,1%, a Milano il 91,1%”.
“La rappresentante dei consumatori – sottolinea il presidente nazionale Uritaxi – ha paragonato l’economicità delle, quelle sì, solitamente introvabili auto del car sharing ai taxi (peccato che nel secondo caso ci sia un lavoratore da retribuire), ha definito “monopolio” un settore come quello taxi che si fonda sull’articolo 43 della Costituzione e si costituisce di tante partite Iva quanti sono i taxi, ed ha auspicato, paradossalmente, l’arrivo di una multinazionale che mira ad avere tutti i taxi del mondo sotto di sé entro il 2025, già multata per 4,2 milioni di euro dal Garante per la privacy, che applica moltiplicatori del prezzo proprio a svantaggio della clientela meno abbiente. Infine, la rappresentante dei consumatori, che evidentemente si è documentata male, ha affermato che le licenze taxi siano compravendibili solo in Italia e Spagna, mentre lo sono grosso modo in tutta l’Europa continentale”.
“A tutti questi signori che tifano per la liberalizzazione del settore – prosegue il presidente nazionale Uritaxi –  chiediamo: è giusto che si mettano in concorrenza taxi e ncc quando hanno regole differenti: i primi a tariffa amministrata, i secondi a tariffa libera; i primi con obbligo di servizio, i secondi con la libertà di scegliere i servizi da fare; i primi con turni imposti, i secondi con turno libero? Regole differenti per operatori da voler far competere, si chiama ‘concorrenza’ nel mondo alla rovescia, in un mondo giusto, invece, si chiama  concorrenza sleale”. “Insomma, – conclude – continua la campagna demonizzante contro il servizio taxi italiano, calpestando la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, raccontando sciocchezze e senza neanche offrire diritto di contraddittorio e di replica. Questo è vergognoso”.