Li troverete ancora una volta in strada, in sella alla bicicletta, ma non a fare una consegna.
Il 2 aprile, dalle 12, in via Carlo Bo a Milano, proprio davanti a Deliveroo, i fattorini avranno qualcosa di diverso dal cibo da consegnare: le loro proposte, i disagi che li colpiscono ogni giorno e i problemi che il loro lavoro, precario e non tutelante, porta con sé. E non solo.
Stavolta anche un nuovo, pressante, motivo di malcontento: un diktat dell’azienda che ha rivisto le zone in cui operano, ridisegnandole e, di fatto, raddoppiando la superficie da coprire per ogni rider.
È per questo che i rider Deliveroo, insieme alla Uiltucs Lombardia e nazionale, la categoria della Uil che si occupa di turismo, commercio, servizi e Gig Economy, saranno in piazza per un sit-in organizzato alla luce delle ultime assurde decisioni comunicate da Deliveroo. Infatti, l’accorpamento delle zone di consegna a Milano, per i rider, significa coprire un territorio davvero eccessivamente ampio, con tutti i problemi che accompagnano questa decisione. Disagi non da poco, che dal giorno dell’annuncio, il 12 marzo scorso, si aggiungono alle già tante difficoltà perché, in poche parole, da quel giorno i rider pedalano di più e guadagnano di meno.
Ma non è questo l’unico disagio: i dipendenti dell’algoritmo, infatti, se sono impegnati in una consegna fuori dalla zona assegnata, potrebbero risultare non a disposizione per un problema temporaneo dell’app o se si hanno problemi con lo smartphone. Mentre, in realtà, lo sono eccome. La soluzione sta nel rientrare nella zona di consegna entro 15 minuti. Cosa non sempre possibile in tempi brevi se una consegna è stata effettuata lontano dal confine della propria area di lavoro.
Il non essere più “a disposizione”, nonostante lo siano effettivamente, condiziona il ranking, punteggio dato da Deliveroo ad ogni lavoratore, che potrebbe subire un netto calo poiché per l’app risulta assente. Infatti, questo elemento, il ranking appunto, e il ‘valore’ che, se del tutto positivo, consente ai rider di prenotarsi prima di altri colleghi per dare la loro disponibilità a coprire delle fasce orarie. In poche parole, più alto è il punteggio, più si lavora e si guadagna. Il ranking si compone di due elementi tra cui l’affidabilità, ovvero che il rider sia effettivamente presente quando si prenota per la sessione di lavoro. E se il territorio è ampio e il lavoratore non viene registrato presente, anche se lo è, il suo punteggio si abbassa. I fattorini, che non sono certo degli autonomi, si confermano ancor di più lavoratori dipendenti ai quali mancano tutele – come nel caso di malattia, permessi, ferie e molto altro – e garanzie. Ma anche diritti, visto che sono sottoposti a controlli remoti costantemente e inique valutazioni sul loro operato, fatte con criteri non affidabili, che ne condizionano il guadagno. Anche per questa ragione, infatti, la Uiltucs sarà al loro fianco in piazza e i rider Deliveroo ribadiranno a gran voce i loro innumerevoli problemi. Non ultimo la mancanza del riconoscimento del sindacato come interlocutore nel trattare le condizioni e le tutele dei lavoratori. La Uiltucs si augura che le loro rivendicazioni, dalla piazza arrivino a un tavolo di trattativa, tra azienda e lavoratori, che si rende sempre più necessario e urgente.