L’obbligo di dotarsi del Cis (Certificato di idoneità statica) per tutti gli edifici milanesi con più di 50 anni e senza certificato di collaudo statico slitta di un anno, al 26 novembre 2020. A deciderlo è la delibera del Consiglio comunale di Milano del 14 ottobre scorso, che nel recepire le osservazioni al Pgt dei mesi scorsi lo ha integrato anche con questa modifica. Milano fa da capofila per una norma che è, comunque, di applicazione volontaria a scelta dei Comuni.
I proprietari immobiliari di Assoedilizia, che da subito hanno chiesto con forza la proroga, tirano un sospiro di sollievo anche perché questo anno le cose dovrebbero cambiare radicalmente: la proroga, infatti, si è resa necessaria per l’obbligo di intervenire sul Regolamento edilizio municipale recependo il nuovo regolamento edilizio regionale. La Regione Lombardia, con delibera di Giunta n. XI/695 del 2018 ha a sua volta recepito il Regolamento Edilizio-tipo di fonte statale stabilendo che i Comuni debbano adeguare i loro Regolamenti Edilizi.
Due aspetti fondamentali della mancanza del Cis, infatti, sono il venir meno del provvedimento di agibilità dell’immobile e addirittura l’obbligo di allegare il Cis al rogito, aspetti che non sembrano poter essere considerati conformi ai principi del nuovo regolamento-tipo. Rimane comunque il problema del reperimento di tutti gli atti di fabbrica e dei procedimenti di assentibilità degli interventi successivi alla costruzione, in assenza dei quali il tecnico delegato a certificare non si assume la responsabilità di procedere. Anche se una soluzione, in mancanza assoluta dei documenti, sia presso i proprietari che presso il Comune, potrebbe essere quella di fare perizie giurate dopo i rilievi con asseverazione da parte del professionista. In ogni caso, l’altra scadenza resta in vigore: il 26 novembre 2024 per gli edifici con oltre 5o anni di età ma già in possesso del certificato di collaudo statico. (Saverio Fossati, Il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2019).