48.460 denunce di infortunio, 71 con esito mortale e 1.747 le tecnopatie denunciate da inizio anno. Questi i dati riferiti alla Lombardia, rilevati da inizio 2024 a fine maggio dall’Inail. Attività manufatturiere è il settore con più infortuni in occasione di lavoro (6.698), seguito da Trasporto e magazzinaggio (2.722), Commercio all’ingrosso e al dettaglio (2.436), Sanità e assistenza sociale (2.348) e Costruzioni (2.223), settore quest’ultimo che ha visto aumentare del 32,95% gli infortuni nella provincia di Milano e del 33,12% in quella di Varese, nonché un aumento delle denunce con esito mortale del 33,33% nel complesso. Milano con 16.157 denunce presentate, in aumento del 2,23% rispetto al periodo gennaio-maggio 2023, si conferma la provincia con maggior numero di accadimenti infortunistici.
<<Morti e infortuni sul lavoro – dichiara la segretaria confederale Uil Lombardia Eloisa Dacquino – si susseguono a ritmo quotidiano nella nostra regione. L’ultimo episodio in provincia di Pavia, dove un operaio ha riportato una gravissima lesione ad una mano. Per non parlare delle malattie professionali, in aumento costante e significativo e senza dimenticare i casi di mesotelioma, tumore associato all’esposizione all’amianto, che in Lombardia mediamente registrano 450 casi l’anno>>.
La Segretaria con delega alla sicurezza sottolinea come gli infortuni siano in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023.
<<I dati rilevati dall’Inail – continua Eloisa Dacquino – evidenziano l’aumento sia degli infortuni in occasione di lavoro sia di quelli in itinere rispetto allo stesso periodo del 2023. E sono dati parziali, perché non tengono in considerazione il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, così come gli infortuni occorsi ai lavoratori precari o in nero. Lavoratori che sappiamo essere maggiormente esposti ai rischi sui luoghi di lavoro, così come ai ricatti e alla mancanza di tutele. Dagli Enti di Vigilanza sappiamo che il lavoro nero, in una area importante come quella della città metropolitana di Milano, è in aumento significativo, così come le violazioni delle norme sulla prevenzione degli infortuni con una percentuale di irregolarità del 50% sulle ispezioni effettuate nei primi mesi del 2024>>.
Eloisa Dacquino non ha dubbi in merito sulle richieste da avanzare. <<Di fronte a questo scenario – conclude la segretaria – continuiamo a sostenere che occorre potenziare da un lato i controlli, anche delle polizie locali e il numero degli Ispettori del lavoro, dall’altro promuovere azioni concrete a partire dal recepimento dei Protocolli sottoscritti in ambito regionale e locale nei PGT dei territori, in primis dal Comune di Milano. E intervenire sulla formazione, troppo spesso inadeguata se non del tutto assente, partendo da quella on the job nei settori sottoposti a maggior rischio infortunistico, sulla quale abbiamo avanzato proposte e chiesto da tempo ad ogni livello un impegno concreto. A fronte di un allarme sociale che dovrebbe scuotere le coscienze, in considerazione anche delle grandi opere cantieristiche che attraversano e interesseranno a breve la nostra regione, continuiamo a registrare il silenzio della politica e delle associazioni datoriali>>.