Una vera riforma del mercato del lavoro che metta al centro le politiche attive, sfruttando l’occasione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: è questa la principale richiesta del mondo imprenditoriale di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia, sul tema del lavoro. Una necessità che Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, insieme agli imprenditori del territorio ha portato all’attenzione del Governo in occasione dell’incontro con Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, avvenuto quest’oggi presso la sede dell’Associazione in via Pantano 9.
“Durante l’incontro con il ministro Marina Calderone abbiamo condiviso la necessità di poter contare su una vera riforma del mercato del lavoro che metta al centro le politiche attive sfruttando l’occasione storica del PNRR – ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda -. Infatti, oggi è più che mai indispensabile attivare processi virtuosi sia per gli occupati sia per gli inoccupati: è questa la chiave per valorizzare le competenze e contrastare il forte mismatch tra domanda e offerta di lavoro, un problema che rende complicata un’assunzione programmata su due. Inoltre, come nel recente incontro con il viceministro Maurizio Leo, abbiamo sottolineato il tema del costo del lavoro, che in Italia è pari al 46,5% contro una media del 34,6% dei Paesi OCSE. Accogliamo quindi positivamente la riduzione del cuneo fiscale varata nel Decreto Lavoro ma occorre fare di più: serve rendere la misura strutturale con la prossima Legge di Bilancio. Infine, il capitolo giovani, sul quale auspichiamo da tempo un’azione decisa. La nostra proposta è quella di applicare una flat tax sui lavoratori neoassunti under 35, per assoggettarli ad un’imposta del 5% per i primi cinque anni di attività. Se vogliamo che il lavoro torni ad essere una priorità nel nostro Paese, questi interventi sono strategici e non più rimandabili”. “Da Assolombarda sono arrivati stimoli certamente utili per continuare a migliorare le politiche del lavoro. Con il decreto del primo maggio abbiamo avviato un percorso che deve portare la formazione ad essere sempre più centrale e strategica per la competitività del nostro sistema produttivo. In un’economia che cerca dipendenti e non li trova, domanda e offerta devono potersi incontrare più velocemente. Insieme alle parti sociali, anche a livello territoriale, lavoriamo per dare nuove risposte al mercato del lavoro”- ha commentato Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
“La proposta degli imprenditori milanesi merita assolutamente attenzione e va vista nell’ottica di favorire il lavoro giovanile. Siamo già intervenuti col decreto del primo maggio teso a facilitare le assunzioni dei giovani che in questo momento non studiano, non lavorano, non si formano o appartengo ai neet. Abbiamo dato un incentivo alle aziende consistente, fino al 60% dell’intera retribuzione”. Lo ha detto Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, a margine dell’incontro con i vertici di Assolombarda commentando la proposta dell’associazione imprenditoriale di applicare una flat tax sui lavoratori neoassunti under 35, per assoggettarli ad un’imposta del 5% per i primi cinque anni di attività.
“Alcune nostre proposte sono state sono state accolte: se guardiamo il decreto del primo maggio un primo passo c’è, per quanto riguarda il cuneo fiscale e i contratti a tempo determinato. Naturalmente siamo consapevoli che i limiti di bilancio ci sono. La direzione presa è stata è stata quella giusta, speriamo che però venga consolidata perché questi provvedimenti non devono avere una scadenza temporale ma devono diventare effettivi perché abbiamo una grande gap col resto dell’Europa”. Lo ha detto Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, a margine dell’incontro con Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, nella sede dell’associazione imprenditoriale in via Pantano.
Sul tema dei contratti e del salario minino Spada ha poi aggiunto: “Se riuscissimo ad avere solamente i contratti delle rappresentanze maggiormente presenti, su cui venga considerato il peso oltre il numero degli associati, sarebbe la cosa ideale, perché abbiamo detto che ci sono troppi contratti e, nella maggior parte dei contratti specie quelli più bassi, i livelli retributivi sono quelli che poi creano tutte quelle polemiche, come il salario minimo, che come ha detto anche la premier Meloni non sono così fondamentali se riusciamo ad abbattere il cuneo fiscale da una parte e se riusciamo a convincere tutte quante le imprese a firmare dei contratti come quelli che Confindustria in questi anni ha sempre firmato che sono a un livello minimo che è superiore a quello che ci chiede l’Europa”.(MiaNews)