Nel 2019, prima dell’emergenza, la cosmesi made in Italy aveva raggiunto un fatturato di 12 miliardi di euro, di cui oltre il 40% destinato ai mercati internazionali.
La pandemia, secondo le stime, provocherà una flessione del fatturato dell’11,6% a fine 2020. A condizionare questo risultato il mercato interno, che perde il 9,3%, ma soprattutto l’export che segna un calo del -15%.
Temi di cui si parlerà il prossimo 12 ottobre nell’assemblea pubblica “Un’industria che fa bene al Paese. La resilienza del comparto cosmetico nazionale: un nuovo paradigma per il rilancio del settore” organizzata da Cosmetica Italia.
Al centro dell’incontro, per la prima volta trasmesso in diretta streaming, una riflessione sulla resilienza del comparto cosmetico nazionale e la definizione di un nuovo paradigma per il suo rilancio.
“La nostra assemblea annuale è un momento cardine del calendario associativo, a cui tradizionalmente si affidano bilanci e considerazioni. Quest’anno, simbolicamente, vogliamo anche evidenziare la spinta verso un nuovo inizio, una ripartenza – sottolinea il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti -. Come cittadini, imprenditori e protagonisti di un settore chiave per il Sistema Paese ci aspetta un compito difficile, ma importantissimo, nei prossimi delicati mesi: andare controcorrente. Con responsabilità e prudenza occorre affrontare le avversità per disegnare il ‘Rinascimento’ del comparto”. (ANSA).