Nel secondo trimestre del 2023 l’export dei distretti industriali della Lombardia ha mostrato una variazione, a prezzi correnti, in calo del -6,8%, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Ciò ha condizionato i dati del semestre, che ha chiuso con una lieve riduzione (-1,8%), nonostante i risultati positivi conseguiti nel primo trimestre 2023. Anche il risultato nazionale mostra una contrazione, sebbene più contenuta (-2,1% vs secondo trimestre 2022) e controbilanciata dalla performance dei primi tre mesi che ha consentito di chiudere in crescita il primo semestre (+2,3% vs primo semestre 2022).
Si tratta di una battuta d’arresto fisiologica che, oltre a risentire del rallentamento della domanda internazionale, è influenzata anche dal confronto con un ottimo secondo trimestre 2022 (quando l’export aumentò del 18,6%) e dal rientro dei prezzi alla produzione per alcuni settori di specializzazione di questo territorio, in primis la metallurgia (-18,2% la riduzione accusata dai prezzi all’export). Al netto dei Metalli di Brescia, infatti, l’export dei distretti lombardi avrebbe chiuso il primo semestre con un progresso del +2,4%.
Dalla lettura dei dati semestrali sono 14 i distretti industriali lombardi, sui 23 monitorati, che registrano esportazioni oltre i livelli del corrispondente periodo del 2022.
Tra le filiere distrettuali che possono essere identificate in Lombardia, si distingue positivamente quella dell’Agro-alimentare (+3,4% vs. primo semestre 2022, a prezzi correnti, +32,2 milioni di euro) che, particolarmente attiva negli anni della pandemia, continua il suo processo di sviluppo sui mercati internazionali. Spiccano i distretti del Riso di Pavia (+16,7%, +27,4 milioni di euro), a cui ha contribuito anche il rialzo dei prezzi alla produzione, i Vini e distillati del bresciano (+18,1%, +12,1 milioni di euro) e il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (+0,4%, +2,4 milioni di euro). Chiudono il primo semestre in territorio negativo le Carni e salumi di Cremona e Mantova (-6,7%, -9,6 milioni di euro).
Sostanzialmente stabile il Sistema casa (-0,1% vs. primo semestre 2022, a prezzi correnti, -2,9 milioni di euro), con risultati che mettono in luce un quadro di rallentamento rispetto al recente passato: pesano anche l’elevata inflazione e il rialzo dei tassi che hanno particolarmente influenzato le decisioni di spesa delle famiglie per questa tipologia di beni. Tengono le vendite all’estero del Legno e arredamento della Brianza (+0,8%, +11,9 milioni di euro) che, tuttavia, non sono state in grado di compensare le minori performance dei Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (-0,6%, -13,5 milioni di euro) e del Legno di Casalasco Viadanese (-1,1%, -1,3 milioni di euro).
Segnali di rallentamento anche per il Sistema moda che, nei primi sei mesi del 2023, ha mostrato una contrazione rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente del 2,5% (a prezzi correnti, pari a -47,2 milioni di euro).
Le minori performance del Tessile e abbigliamento della Val Seriana (-13,9% vs. 2022, -74,9 milioni di euro) hanno condizionato il risultato complessivo della filiera dove hanno chiuso il primo semestre 2023 in positivo, rispetto al 2022, l’Abbigliamento-tessile gallaratese (+2,6%, +14,2 milioni di euro), il Seta-tessile di Como (+1%, +6,3 milioni di euro, grazie soprattutto alle tenuta delle vendite verso la Svizzera e la Francia), la Calzetteria di Castel Goffredo (+3,4%, +5,8 milioni di euro) e le Calzature di Vigevano (+5,4%, +1,4 milioni di euro).
Chiudono complessivamente in territorio negativo, i primi sei mesi del 2023, i distretti della Gomma e plastica (-8,4% vs. 2022, a prezzi correnti, -113,1 milioni di euro): le maggiori vendite registrate dal distretto della Gomma del Sebino Bergamasco (+4,2%, +14,7 milioni di euro) non sono state in grado di compensare la flessione subita dagli Articoli in gomma e materie plastiche di Varese (-12,9%, -127,8 milioni di euro).
Infine, la Metalmeccanica ha registrato un lieve calo (-1,8% rispetto al 1° semestre 2022, a prezzi correnti, pari a -202,8 milioni di euro), nonostante i buoni risultati realizzati dai distretti della Meccanica strumentale di Milano e Monza (+11,4%, +314,4 milioni di euro), della Meccanica strumentale di Bergamo (+18,7%, +243,4 milioni di euro), delle Macchine per la lavorazione e la produzione di calzature di Vigevano (+14,3%, +14,4 milioni di euro), della Lavorazione metalli Valle dell’Arno (+3,6%, +12,4 milioni di euro) e del Metalmeccanico del basso mantovano (+1,5%, +9,7 milioni di euro). Hanno pesato i valori inferiori delle vendite all’estero dei Metalli di Brescia (-19,5%, -701,3 milioni di euro), alla cui crescita nel 2022 aveva contribuito anche il rialzo dei prezzi alla produzione a livello internazionale e ora scontano anche il rientro dei prezzi. Chiudono col segno negativo anche i distretti della Meccanica strumentale del bresciano (-7,7%, -42,6 milioni di euro), di Varese (-6,6%, -36,1 milioni di euro) e la Metalmeccanica di Lecco (-1,4%, -17,2 milioni di euro).
È verso i mercati maturi che l’export dei distretti lombardi ha registrato il calo maggiore in valore rispetto al primo semestre 2022 (-2,9%, a prezzi correnti), tutto concentrato nel secondo trimestre 2022 (-9,4%). Pesano, in particolare, le minori vendite di Metalmeccanica verso la Germania, principale mercato di sbocco dei distretti industriali lombardi. Sostanzialmente stabili le esportazioni verso i paesi emergenti (+0,3% vs primo semestre 2022, -2,1% vs secondo trimestre 2022) dove vanno molto bene la Turchia (+13,6% vs primo semestre, +7,1% vs 2° trim.), Emirati Arabi Uniti (+31,3% vs 1° sem. e +22,7% vs 2° trim.), Arabia Saudita (+26,4% vs 1° sem. e +15,7% vs 2° trim.), in particolare nella filiera metalmeccanica. Vendite in calo verso la Cina (-6,2%), in particolare nel Sistema casa, la Russia (-18,2%) e la Repubblica Ceca (-13,9) principalmente nella Metalmeccanica.
Le esportazioni del primo semestre 2023 dei Poli tecnologici della Lombardia si collocano, invece, su livelli superiori a quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (+10,6%, a prezzi correnti, +761,4 milioni di euro), con una dinamica tuttavia inferiore rispetto alla media nazionale, al netto della stessa Lombardia (+12,4%). Tutti i Poli tecnologici della Lombardia chiudono in progresso rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Nell’ordine, per incremento dei valori: il Polo farmaceutico lombardo (+9,8%, +404,8 milioni di euro), il Polo ICT di Milano e Monza (+7,7%, +173,1 milioni di euro), il Polo aerospaziale della Lombardia (+38%, +167,2 milioni di euro); tuttavia, l’andamento dell’export di questo polo deve essere letto con la dovuta attenzione, considerato che si tratta di flussi influenzati da commesse pluriennali) e il Biomedicale di Milano (+4,6%, +16,3 milioni di euro).
Tra i mercati dei Poli tecnologici che registrano le migliori performance nei primi sei mesi del 2023, rispetto al 2022, vi sono gli Stati Uniti (+247,1 milioni di euro), i Paesi Bassi (+179,5), Singapore (+126,9), la Grecia (+113,5), l’Irlanda (+110,9) e la Svizzera (+97) che, da soli, assorbono il 45% delle vendite all’estero totali.
Anche nei prossimi mesi la dinamica dell’export dei distretti non mostrerà la stessa brillantezza osservata nel 2021 e nel 2022. L’elevata competitività raggiunta negli ultimi anni consentirà però alle aree distrettuali di mantenersi vicine ai livelli record di export toccati lo scorso anno. L’atteso rientro dell’inflazione e il ritorno alla crescita di alcuni importanti sbocchi commerciali come la Germania consentiranno alle esportazioni dei distretti di ritornare su un buon trend di crescita nel corso del 2024.