Vola l’export dell’agroalimentare nel 2017 e ripartono i consumi interni segnando, dopo 5 anni di stallo, una crescita del 3,2%. Per l’agricoltura, invece, si chiude un’annata difficile a causa del clima, ma tiene il tessuto imprenditoriale con un aumento record del 5,6% delle aziende condotte dai giovani. Lo rileva il rapporto AgrOsserva di Ismea relativo all’ultimo trimestre dell’anno, nel precisare che a trainare l’agroalimentare è stato soprattutto il segmento industriale che, beneficiando in maniera diretta del buon andamento della domanda nazionale ed estera, ha segnato un incremento dell’1,8% rispetto al 2016 del valore aggiunto, del 3% della produzione industriale e dell’1% degli occupati.
Bene l’export di alimenti e bevande che chiude l’anno al livello record di 41 miliardi di euro, con una crescita del 6,8% nel 2017 a fronte del +4,2% dell’anno precedente. Il bilancio dell’annata agraria, secondo AgrOsserva, è stato invece fortemente condizionato dall’andamento meteorologico avverso che ha inciso sul potenziale produttivo con un impatto negativo in termini di valore aggiunto del 4,4% sul 2016. Il numero di imprese agricole è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente (-0,3% nel Registro delle imprese a dicembre 2017), ma tra i dati positivi si evidenzia la crescita del numero di imprese agricole under 35 anni che superano quota 55 mila.