“Preoccupano gli ultimi dati dell’Istat secondo cui a gennaio il tasso di occupazione scende al 61,8%. Credo che sia il primo segnale negativo del termine del 110% nell’edilizia. Possiamo dire che era un dato atteso visto il livello di massima occupazione al quale era arrivato il settore edile. Va comunque moltiplicato lo sforzo per definire le politiche industriali del nostro Paese, la protezione del settore agricolo, che ha dimostrato grande disagio negli ultimi mesi, e sostenere lo sviluppo del settore del turismo. Per rilanciare l’occupazione urgono massicci investimenti in politiche attive del lavoro al fine di incentivare l’allineamento fra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, è essenziale puntare sulla formazione e sull’aggiornamento professionale dei lavoratori per adeguarsi alle sfide di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Occorrono, al contempo, misure coraggiose a partire dalla riduzione del costo del lavoro. In tal senso, è fondamentale rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale al fine di incoraggiare le assunzioni e facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Come UGL auspichiamo la prosecuzione del tavolo avviato fra Governo e parti sociali per discutere delle misure necessarie a rilanciare l’occupazione”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat sul calo dell’occupazione nel mese di gennaio.