È un “segnale negativo perché anziché discutere di quello che è il piano industriale, di quelli che sono gli investimenti, di qual è il ruolo che il nostro paese vuole giocare sul settore dell’automotive, continuiamo ad avere provvedimenti che incentivano le persone ad andarsene e questo rischia di mettere in discussione il futuro stesso degli stabilimenti. Già adesso siamo di fronte a una sottoutilizzazione. Gli stabilimenti in Italia possono arrivare a produrre 1,5 milioni di auto e ora se ne stanno producendo meno di 500mila. È chiaro che una prospettiva di questa natura preoccupa, non fa vedere un futuro”.
Lo ha detto il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, a margine dell’incontro ‘Lo sciopero del 1944. Alle radici della Carta Costituzionale’ in merito alle proposte di uscita incentivata che Stellantis ha fatto in questi giorni a 3.597 dei suoi lavoratori. “Siamo di fronte al fatto che in tutto il mondo si stanno favorendo investimenti per le auto elettriche e per i nuovi prodotti che devono essere realizzati – ha continuato Landini -. Ad oggi in Italia non c’è ancora stato un incontro, come noi stiamo chiedendo e come i sindacati della categoria stanno chiedendo, in cui attorno allo stesso tavolo l’azienda con il governo e i sindacati discutono sugli investimenti. E siccome in Italia abbiamo un pezzo importantissimo della componentistica dell’auto in cui lavorano centinaia di migliaia di persone, è chiaro che è a rischio tutto questo sistema, proprio perché oggi quello è un settore che sta cambiando, dove c’è bisogno di investimenti e noi siamo l’unico Paese, a confronto con Francia Germania, Usa e Giappone, che da sempre ha avuto solo un unico produttore”.
“Il 12 aprile è stato proclamato a Torino da tutti i sindacati che sono dentro Stellantis, uno sciopero e una manifestazione proprio perché non si stanno avendo risposte e c’è preoccupazione e c’è bisogno che anche il governo agisca e faccia finalmente questo tavolo e si apra una trattativa. Vogliamo capire seriamente che investimenti si fanno, che produzioni si fanno e come si investe nell’innovazione anche nel nostro Paese”, ha concluso Landini.(MiaNews)