Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un trend la cui crescita sembra inarrestabile: la progressiva colonizzazione del web da parte degli istituti di credito. Non parliamo soltanto delle banche classiche, che attraverso i meccanismi di home banking si sono avvicinate all’utenza, semplificando estremamente le nostre vite; ci riferiamo anche alle banche interamente online, una realtà sempre più influente ed importante in ambiente finanziario.
Tutto questo fa parte della nascita di un nuovo esaltante settore, quello del FinTech, ovvero della digitalizzazione applicata all’universo bancario e finanziario; portali di peer-to-peer lending, gestione di risparmi via app, pagamenti virtuali ecc; basti pensare che il mercato delle FinTech e dei loro servizi ha mosso 39 ben miliardi di investimento nel 2019.
Internet ha quindi reso possibile un nuovo metodo di gestire il tuo conto, sia a livello personale che aziendale. Soffermiamoci sulle banche online: gli istituti di credito virtuali non hanno sedi fisiche eppure custodiscono il tuo denaro, ti permettono di fare bonifici, ricevere lo stipendio, pagare i dipendenti, ecc.
Tutto questo non ha potenzialmente confini: grazie alle applicazioni smartphone, con un buon cellulare ed un segnale di rete efficace potrai avere praticamente lo sportello in tasca.
In Italia, le prime banche totalmente virtuali nascono nel 2015. L’elasticità, la capacità di arrivare ovunque, la semplicità gestionale e i canoni minimi per il correntista sono i vantaggi che le hanno rese immediatamente apprezzate.
Se un tempo le banche online si occupavano prevalentemente di individui privati e/o di famiglie, stanno progressivamente nascendo realtà interamente incentrate sul business, rivolte specialmente ai freelancer e le piccole/medie imprese. Una di queste realtà è Qonto, una business bank che ha già ottenuto la fiducia di 40000 clienti nella Penisola. La compagnia fintech che gestisce la piattaforma si chiama Olinda SAS e ha sede a Parigi (se vuoi maggiori informazioni su Qonto, visita la pagina di recensioni Qonto).
Il Report Banking 2019 segnala come, rispetto al 2016, in Italia ci sia stato un discreto incremento degli utilizzatori di conti online: sono passati dal 26% al 36%. Il Bel Paese è però ampiamente sotto media, se consideriamo il 54% dell’Europa in generale ed in particolare l’89% di alcune nazioni nordiche (Danimarca, Finlandia, Olanda); meno “tecnologici” di noi, solamente Cipro, Bulgaria, Grecia e Romania. Dal rapporto emerge anche una forte correlazione tra grado di istruzione e utilizzo del banking virtuale: più è alto, più il cittadino è propenso a sfruttare i vantaggi e le comodità della rete per amministrare il proprio risparmio. Naturalmente i giovani, a parità di parametri, guidano la classifica.
Al di là del divario rispetto ai dati europei, la strada è evidentemente già tracciata e la direzione chiara. L’espansione in rete degli istituti di credito (sia quelli canonici, che quelli “virtuali” di nuova generazione) ha diverse ragioni, che coinvolgono più di aspetto. Una prima motivazione può essere rintracciata nella convenienza per le banche stesse: si è calcolato che al 2020 le banche hanno perso 70mila dipendenti rispetto al 2000; naturalmente questo ha comportato un notevole risparmio sul personale, sia per le grandi banche classiche sia per le neonate banche in rete.
Una seconda motivazione coinvolge direttamente “lo spirito dei nostri tempi”, ovvero una tendenza ad affidarsi al web per un numero sempre maggiore di bisogni e servizi. A guidare il cambiamento è ovviamente la generazione dei Millennials, che ha potuto fin dalla giovane età crescere supportata dalla rete. Non si tratta soltanto di abitudine o consuetudine: quando si parla del settore bancario, non possiamo ignorare le recenti crisi che ha attraversato, diffondendo un globale senso di sfiducia nei cittadini e nei potenziali correntisti. Sarà per questo che una buona percentuale di utenti preferisce gestire più da vicino i propri risparmi, sfruttando a pieno le potenzialità dell’online banking.
Se te lo stessi domandando, sì: le banche online sono perfettamente sicure. Grazie ai numerosi protocolli di identificazione, una severa tutela sulla privacy e un’altissima protezione dei dati, non avrai nulla da temere. Non solo: se in origine le banche online peccavano un po’ sul frangente dell’assistenza clienti, oggi sempre più realtà FinTech riescono a raggiungere ottimi standard qualitativi quando si tratta di supporto in remoto e consulenza privata. Le carte di debito e credito fornite dalle banche virtuali sfruttano i circuiti più diffusi e spesso, grazie al grande risparmio che deriva dal non possedere strutture/personale fisico, queste realtà sono in grado di offrire tariffe vantaggiosissime.