I visionari sono coloro che vedono prima degli altri ciò che poi diventerà comune a tutti.
E Chris Anderson è senza dubbio uno di questi.
Dobbiamo, infatti, proprio a lui il concetto di Freemium economy ovvero quel modello di business che unisce l’offerta di un prodotto o servizio in modo gratuito (free) con modalità di base a una a pagamento con funzionalità più avanzate (premium).
L’idea di Anderson oggi può sembrare “ovvia”, ma prima di lui era praticamente inesistente.
Anderson aveva compreso che quella era la direzione in cui si potevano orientare le nuove aziende del Web 2.0 per crescere: l’offerta di un servizio/prodotto di base in modo gratuito permette di ampliare in modo rapido e notevole, le dimensioni del pubblico, a discapito, inizialmente dei profitti.
Questo modello di business si è così diffuso in modo trasversale in tutti i settori di beni e servizi, tradotto in mille alternative possibili, da essere oggi elemento comune di moltissime strategie di marketing e vendita, di brand e professionisti.
Come funziona un Freemium business model
Molti business oggi utilizzano questo genere di modello non solo come un’esca per attirare il pubblico ma come parte integrante di una strategia di acquisizione contatti, detta nel marketing, strategia di lead generation.
Il lead è letteralmente un ipotetico cliente, a cui potrò un giorno vendere il mio prodotto o servizio; quindi, attirarlo con qualcosa che può portargli un vantaggio è più facile che spingerlo subito all’acquisto.
Il mio gancio può essere, ad esempio, uno sconto sul primo acquisto, un prodotto in regalo o un periodo di prova gratuito.
In questo modo, se l’utente trova in questo regalo un vantaggio interessante, potrà voler approfondire i beni e i servizi offerti da quel brand o professionista, e nel migliore dei casi, acquisterà qualcosa.
I settori che prediligono la Freemium economy
Ormai quasi tutti i settori prediligono questo modello inserendolo nella propria strategia di marketing ma ci sono alcune nicchie che più di altre ne fanno uso per attrarre clienti incentivandoli all’acquisto.
- L’infobusiness. Professionisti che vendono corsi online di ogni argomento, dal life coaching all’armocromia, utilizzano sconti per i primi iscritti oppure offrendo periodicamente sconti sui prodotti a chi ha ne ha già acquistati altri precedentemente.
- Il settore dell’intrattenimento. Il mondo dell’intrattenimento e dei giochi è cambiato e si è evoluto negli ultimi anni, diventando sempre più capace di creare profitti.
Il crescente numero di proposte ha spinto molte aziende del settore adoffrire un’adesione ai servizi in forma gratuita – spaziando dalle versioni demo dei nuovi giochi ai casinò bonus più richiesti – permettendo così di testarne il gradimento e la qualità.
- La vendita di abbigliamento online. L’inserimento di uno sconto sul primo ordine oppure l’offerta di spedizione gratuita al raggiungimento di una certa soglia di spesa è ormai pratica molto diffusa da tutti i siti che vendono abbigliamento online.
- I servizi in abbonamento. Qui, il freemium model è presente praticamente sempre, ormai parte integrante di una strategia collaudata e funzionante per tutti i servizi che offrono un abbonamento.
In questo caso possiamo trovare da 2 opzioni (una free molto basica con pochissimi servizi inclusi e una a pagamento con tutti i servizi aggiuntivi) fino a 3 o 4 opzioni con svariate alternative a seconda delle necessità.
- La consulenza. In un’era in cui i consulenti spuntano come funghi, non poteva che esserci una sfrenata concorrenza da affrontare attraverso mirate strategie per accaparrarsi il maggior numero di clienti.
Quello che sta funzionando sempre più spesso è una prima consulenza gratuita in cui il consulente offre al cliente la possibilità di farsi conoscere e di capire se è il professionista più adatto alle sue esigenze.
Casi celebri di Freemium Economyche hanno cambiato il marketing
Ora vediamo alcuni casi di Freemium Economy celebri che hanno davvero tracciato una linea di demarcazione nelle strategie di marketing.
Spotify. Il servizio di musica in streaming più famoso del mondo ha fatto la sua fortuna proprio sul concetto di freemium model: un piano base gratuito con pubblicità e un piano premium senza pubblicità e con skip illimitati.
Il genio di questa scelta li ha portati a imporsi come prima piattaforma musicale del mondo in pochissimi anni e non avere competitors degni di questo nome.
Dropbox. Il servizio di storage dei file piùconosciuto che ha fatto la storia dell’archiviazione digitale. Offre un piano free con 2 GB di archiviazione e altri 6 a pagamento adatti a ogni tipo di utenza (famiglie, professionisti, singoli).
Wetransfer. Il noto servizio di trasferimento file e documenti dà la possibilità di inviare file gratuitamente per un max di 2 GB e poi propone 2 piani a pagamento con possibilità di inviare da 1 TB fino a contenuti senza limiti di spazio.