“Le ultime inchieste giudiziarie che vedono coinvolti i colossi della logistica e dell’e-commerce sono l’ennesima prova del fatto che sia giunto il momento di una riflessione seria e approfondita sul fenomeno delle concentrazioni nel settore della logistica e dei trasporti”. Così Claudio Donati, Segretario Generale di ASSOTIR, commenta le ultimi indagini portate avanti dalla magistratura di Milano e Torino.
Il meccanismo emerso è purtroppo assai noto al mondo della logistica e dei trasporti basato su “serbatoi di manodopera” e “società filtro”. Così sarebbero state assicurate “tariffe altamente competitive”, di fatto sfruttando il lavoro dei corrieri e omettendo il versamento dell’Iva e dei contributi.
“Comportamenti come questo – prosegue Donati – forse comportano un vantaggio immediato per il consumatore. Ma oltre a rappresentare un’aperta violazione delle regole, si traducono in sfruttamento non solo delle persone ma anche e, soprattutto, delle imprese che lavorano in sub-appalto. Queste ultime infatti vengono ridotte al rango di meri esecutori di ordini imposti dall’alto. È giusto continuare così?”
“Se non ci fossero i casi scoperchiati dalla magistratura – prosegue il Segretario Generale di ASSOTIR, – queste vicende, semplicemente, non esisterebbero. Anzi, anche adesso che la pentola è scoperchiata, il silenzio è assordante. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno sa. Ma dalla timidezza all’omertà, il passo è più breve di quanto non si pensi.
“Negli ultimi mesi ben dieci top player della logistica (circa 10 miliardi di euro di fatturato) sono stati investiti da indagini giudiziarie – sottolinea ancora Donati – ma non può essere la magistratura a risolvere un simile problema. Il mondo della rappresentanza ha un dovere, che è anche un’opportunità: quello di esprimere un giudizio netto su certe vicende e portare avanti comportamenti coerenti. Chi ruba, chi delinque, chi sfrutta, non dovrebbe trovare coperture. Chi si presta, ne diventa, oggettivamente, complice” conclude il Segretario Generale di ASSOTIR.