“È un momento in cui la cautela da parte delle imprese è d’obbligo; registriamo da una parte il desiderio di sviluppo e crescita delle nostre MPI e degli artigiani, d’altro lato il rovescio della medaglia riguarda i costi che costituiscono un freno pesante: in primis i costi delle materie prime, delle commodities energetiche e del lavoro – esordisce il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti commentando i risultati della survey promossa dalla Federazione.
Se c’è un aspetto sul quale i nostri imprenditori si aspettano un’azione decisa della Politica è il taglio del costo del lavoro, almeno per le MPI. Perché questa tipologia d’attività resta sui territori, capillare e diffusa, e permette che non si disperda nel tempo il sapere dei cluster, quel bagaglio di competenze, conoscenze, esperienza e rete che costituisce un patrimonio importante della nostra Lombardia. Il taglio del cuneo fiscale è dunque un tema che andrebbe ripreso con determinazione, senza rimandare oltre, consapevoli del valore che il supporto alle MPI genera e porta ai territori.
Sottolineo, inoltre, che emerge un aspetto sul quale iniziamo a registrare una certa attesa e speranza da parte delle imprese, il PNRR, con il 12% delle MPI e egli artigiani lombardi che ritiene che le risorse per finanziare riforme e interventi messe in campo possano rappresentare una buona opportunità anche per il loro business”.
“I nostri imprenditori non si limitano a una posizione di attesa nei confronti della Politica, sono i primi ad agire per essere più attrattivi nei confronti di quei profili che costituiscono una carta importante della loro crescita. Molti ci segnalano, nella nostra ultima rilevazione, lo sforzo nel migliorare l’immagine e la narrazione del loro lavoro rivolta ai giovani – dettaglia il Segretario generale di Confartigianato Lombardia, Carlo Piccinato.
A questa azione si accompagna l’arricchimento di una retribuzione media in linea con l’offerta di mercato grazie all’incremento o all’introduzione di iniziative di welfare, benefit e piani a favore del dipendente (32%), la proposta di corsi di formazione (22,8%) e la flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro (e ove possibile smart working) (8%).
In tale operazione di attrazione delle giovani leve, anche in ottica di riduzione del mismatch domanda-offerta di lavoro, centrale si dimostra la collaborazione stretta degli imprenditori con gli istituti scolastici e di formazione: ad oggi il 30% delle MPI ne è già protagonista attivo”.