L’emergere del FinTech in questo decennio e alla fine del decennio scorso ha acquisito molto potere grazie alle differenze che rappresenta rispetto al modello di altre istituzioni tradizionali. Aperte a un pubblico molto più ampio, con l’innovazione come standard e dando al cliente un ruolo più attivo in un ambiente molto più trasparente, queste aziende sono state spesso accolte molto positivamente da gran parte della società.
Le società FinTech coprono un numero significativo di aree dello spettro finanziario: l’accesso ai finanziamenti e il mobile banking sono i servizi più popolari, ma anche la consulenza, la gestione patrimoniale e gli investimenti sono settori in crescita. La loro natura, che crea sinergie tra finanza e tecnologia, ha portato alla nascita di nuove soluzioni semplificando molti processi, ma i loro contributi innovativi hanno anche adattato un settore classico alle nuove esigenze e preferenze della società.
Il fattore comunicazione è molto importante. Se oggi la società ha trovato nuovi modi di comunicare, è difficile capire perché le società finanziarie mantengano ancora i vecchi modelli, sempre basati sull’interazione con i propri clienti . Inoltre, di solito c’è una diffusa insoddisfazione per il funzionamento di questo sistema: l’ente è poco agile nel risolvere i problemi che il cliente gli trasmette e l’utente riceve soprattutto una pesante comunicazione commerciale da parte dell’ente. Si tratta di usanze lontane dai bisogni e dai desideri della società odierna, più desiderosa di abbandonare certi atteggiamenti e tradizioni.
Per adattarsi alle abitudini odierne, le FinTech come NAGA, società con sede in Germania e quotata alla Borsa di Francoforte, hanno concepito un modo diverso di gestire gli investimenti, il loro business principale. NAGA si presenta come una piattaforma di social trading. La comunicazione ha questo carattere, ovvero facilitare il contatto tra i trader, in modo che possano condividere le loro esperienze e i loro consigli, anche attraverso il copy trading, dove i trader meno esperti possano copiare automaticamente le operazioni di quelli con maggiore esperienza.
Con oltre 1.000 asset e strumenti da negoziare, NAGA ha già raggiunto più di un milione di conti a livello internazionale. Ovviamente, il suo ambiente digitale, confortevole, piacevole e intuitivo ha contribuito molto a questo risultato, così come l’agilità fornita dalla semplificazione di molti processi grazie all’ innovazione tecnologica e le basse commissioni derivanti dall’ottimizzazione tecnica. È probabilmente il suo impegno ad aprirsi a un pubblico più ampio che ha portato a questa accoglienza. L’utente NAGA non solo è in contatto con altri trader, ma ha anche accesso agli strumenti più avanzati per la protezione, la privacy e la sicurezza. Allo stesso modo, il suo servizio clienti è tipico delle FinTech, con meno limitazioni e più canali per comunicare con gli esperti.
La sezione NAGA Learn è un altro dei suoi passi per raggiungere un pubblico più ampio. È gratuito e permette agli utenti di imparare aspetti come il trading tecnico o l’interpretazione dei grafici, elementi molto importanti quando si inizia a fare trading. D’altra parte, il processo di registrazione per entrare a far parte di questa comunità è semplice e consiste in quattro passaggi: registrarsi, verificare, effettuare un deposito e iniziare a fare trading. Una volta registrati, si potrà accedere ai titoli che possono essere classificati in mercati come Forex, CFD azionari, azioni reali, criptovaluta, indici, futures, ETF o materie prime. A questo punto, le opzioni per informarsi sui diversi titoli presenti su NAGA Trade sono, come abbiamo già detto, numerose.
In breve, si tratta di un buon esempio di FinTech regolamentata e affidabile che ha cercato di portare innovazione nel mondo della finanza piuttosto che apparire semplicemente come un’altra realtà del settore. Il suo concetto d’impresa di social trading è innovativo e molto più in linea con le abitudini odierne d’interazione e integrazione delle informazioni di cui la società dispone oggi. È quindi naturale che molti istituti tradizionali guardino con attenzione il modello che le aziende FinTech hanno portato nel settore.