Il nuovo anno si apre all’insegna di Stellantis, quarto costruttore automobilistico mondiale per volumi. Lunedì 4 gennaio sono convocate le assemblee straordinarie degli azionisti di Psa e Fca per deliberare sulla fusione paritetica che darà vita al nuovo gruppo.
Si sono tenute in remoto a causa dell’epidemia, rispettivamente a Parigi alle 11 e ad Amsterdam alle 14,30.
Dopo le assemblee mancheranno soltanto le formalità per la quotazione di Stellantis alle Borse di Parigi, Milano e New York. E’ probabile a questo punto che la chiusura dell’operazione avvenga entro la fine di gennaio. La sede della nuova società sarà in Olanda. John Elkann sarà il presidente, Carlos Tavares L’amministratore delegato.
Ora che la fusione fra FCA e PSA è definitivamente deliberata con la nascita del nuovo gruppo Stellantis, si apre un nuovo capitolo per l’industria dell’auto in Italia, che dovremo essere capaci di vivere da protagonisti”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.
“La nascita di Stellantis – spiegano Palombella e Ficco – presenta sia opportunità sia rischi per la nostra industria. Fortunatamente tutti gli stabilimenti italiani stanno ricevendo assegnazioni produttive e gli investimenti sono proseguiti nonostante il momento di emergenza causato dall’epidemia di Covid; questo ci mette in condizione di affrontare il prossimo futuro nella migliore delle condizioni possibili. Tuttavia ogni fusione nasconde anche dei pericoli, se non altro per via delle naturali sinergie che col tempo si sviluppano. A tal riguardo abbiamo ricevuto la formale rassicurazione di FCA che la fusione non determinerà chiusure, ma di certo sul lungo termine l’Italia dovrà saper fare sistema per assicurarsi un ruolo da protagonista, tanto più che i Francesi in molte altre vicende hanno già dimostrato di essere molto decisi a difendere i loro interessi nazionali; basti solo pensare che nell’azionariato di Stellantis è presente lo Stato francese”.
“In un certo senso – aggiungono Palombella e Ficco – si compie quella trasformazione, iniziata con l’acquisizione di Chrysler, della vecchia gloriosa FIAT in una realtà più forte e più grande, ma oggettivamente meno italiana. La tutela della filiera della componentistica sarà probabilmente una delle prime questioni che dovremo affrontare, non solo per le ricadute della fusione ma anche per i processi di fondo che stanno trasformando il settore automotive, vale a dire elettrificazione e guida autonoma. A tal riguardo sarebbe utile riconvocare quel tavolo sull’automotive che il Ministero dello Sviluppo economico tempo fa aveva insediato. Solo FCA in Italia conta oltre 50.000 dipendenti e la filiera complessiva dell’auto offre occupazione a centinaia di migliaia di persone”.
“Nel prossimo futuro – concludono Palombella e Ficco – ci aspettiamo di incontrare Stellantis per instaurare un proficuo confronto sul futuro e per conoscere l’amministratore delegato Carlos Tavares”.
“Apprendiamo con favore che con voto praticamente unanime (99,8% e 99,1%), gli shareholders delle due aziende hanno approvato la fusione che porterà alla nascita del nuovo player dell’auto mondiale: due colossi produttori automobilistici, Groupe PSA e FCA, che in un momento storico uniti in un solo leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile”.
Ad affermarlo è il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera per il quale, “tale matrimonio dà vita a uno ( il 4°) dei principali produttori di auto nel mondo in termini di fatturato, volumi, redditività e tecnologia, portando a fronte di ben determinate condizioni ad una nuova evoluzione, strategica, dei marchi, dove l’Ugl vede una positiva opportunità per i lavoratori di entrambi i Gruppi: Stellantis rappresenta l’unione di due partner che condividono la stessa mentalità, la fusione Groupe Psa è un ulteriore coraggioso passo avanti nella globalizzazione auto. Per l’Ugl – prosegue Spera – è sinonimo di una lungimiranza, veduta lunga in una discussione capace di aprire la strada alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali. La svolta delineerà il futuro e rafforzamento degli stabilimenti del gruppo Fiat Chrysler Automobiles in Italia: il quarto gruppo automobilistico mondiale per volumi stando ai dati del 2019 con 8,1 milioni di veicoli, 400 mila dipendenti e un fatturato da oltre 180 miliardi di euro, è dunque pronto a portare con sè, grazie a sinergie su piattaforme, tecnologie e acquisti, risparmi per 5 miliardi di euro all’anno, di cui l’80% a partire dal 2024. Chiediamo di incontrare quando prima i nuovi vertici del gruppo Stellantis dove vorremmo dare un nostro costruttivo supporto sindacale nella consapevolezza che esprimiamo ottimismo su tale importante operazione: come Ugl – conclude Spera – saremo sempre attenti e vigili sulla riconferma degli stabilimenti, il mantenimento dei livelli occupazionali, la determinazione a rilanciare il nostro marchio made in Italy, che per la nostra o.s. continuano prioritariamente ad essere ribaditi”.