Navigli, puntare su turismo di prossimità e potenzialità del territorio.

Potenzialità e caratteristiche della zona dei cinque Navigli lombardi e del Parco del Ticino sono state gli argomenti del webinar ‘Navigli e turismo di prossimità’ di questa sera. Organizzato dall’Associazione Riaprire i Navigli, ha visto la partecipazione di Federico Bianchino, fondatore di ‘Navigli Reloading’; Roberto Biscardini, presidente dell’Associazione ‘Riaprire i Navigli’; Edo Bricchetti, storico e dottore in architettura; Claudio Pepossi, project manager di Explora Spa e Claudia Tramarin, guida escursionistica del Parco del Ticino.

Il webinar è stato anche l’occasione di presentare il libro ‘Le Conche. Per la navigabilità dei navigli lombardi’, pubblicato lo scorso gennaio.

“Questo testo, a cura di Edo Bricchetti e Roberto Biscardini, può essere definito la Bibbia dei Navigli”, ha spiegato Bianchino, che ha a sua volta collaborato alla sua realizzazione.

“Tratta l’argomento delle Conche, di cui nessuno aveva parlato prima, e riporta una serie di curiosità legate al turismo e al paesaggio di queste zone”.

I Navigli sono una meta di turismo fluviale, che consiste nella visita agli elementi che compongono le vie d’acqua, che si sposa perfettamente con le tipologie di turismo sostenibile e di prossimità.

“La funzione più antica dei Navigli era quella di navigazione e da tempo si parla di riaprirli. È però impensabile farlo senza prima ristrutturare le Conche”, continua Biscardini che nel libro ha approfondito la storia e la costruzione di queste vie d’acqua.

“Il turismo di prossimità deve essere assistito e invece in questa zona mancano molti elementi”, spiega Edo Bricchetti.

“Sarebbe bello creare dei pacchetti di visita, tenendo conto che il turismo deve essere emozionale ed esperienziale. Si potrebbero organizzare degli itinerari per temi (abbazie, mulini, ville, etc) e per aree geografiche. È necessario però mettere a disposizione stazioni di sosta, di ristoro, di pernottamento e infopoint”.

I cinque Navigli lombardi – il Naviglio Grande con le ville, il Naviglio Martesana utilizzato per ricostruire Milano dopo la guerra, il Naviglio Bereguardo con le abbazie, il Naviglio Paderno terrazzato e il Naviglio Pavese – sono un vero tesoro: “Ci basterebbe poco per valorizzare il territorio con le strutture necessarie e si potrebbe dar vita a una nuova economia con tanti posti di lavoro. La zona si presta al low use, a un turismo di prossimità sostenibile che è in grado di sostentarsi da solo”, conclude Bricchetti.(MiaNews)