Camera bianca: i principali settori in cui è richiesta

Conosciute anche con il nome di clean room, le camere bianche sono laboratori puliti, vale a dire stanze a pressione atmosferica controllata, con un inquinamento di particelle minimo. Si tratta di ambienti, richiesti in vari settori, nei quali attraverso il ricircolo forzato viene assicurata la presenza di aria pura. Classificate in base ai livelli di concentrazione di particelle di polvere in sospensione, le camere bianche sono regolamentate dalla normativa UNI EN ISO 14644-1.

Le caratteristiche di una camera bianca

In una camera bianca le regole riguardanti la sicurezza, le condizioni igieniche e la pulizia sono particolarmente stringenti: si tratta di un ambiente nel quale l’aria è più pura di quella che, per esempio, si trova in una sala operatoria. Questo è il motivo per il quale chi lavora in una sala operatoria è tenuto a indossare mascherine, cuffie, copriscarpe e camici sterili. Il sistema che introduce nella camera bianca un flusso laminare di aria si basa sull’azione di filtraggio che viene svolta da filtri HEPA; l’aria in seguito viene aspirata per mezzo di griglie che sono collocate sul pavimento. Nelle clean room in cui la purezza dell’aria deve essere totale può entrare unicamente personale addestrato ad hoc.

Come è fatta una clean room

Non si deve commettere lo sbaglio di confondere una camera bianca e una camera sterile, dal momento che si tratta di due realtà differenti. Quando si parla di ambienti sterili ci si riferisce all’assenza di patogeni, di batteri e di germi nell’aria. Una camera sterile, pertanto, è un luogo controllato dal punto di vista microbiologico e con aria pura; in sostanza, si tratta di una camera bianca controllata microbiologicamente. Una camera bianca, d’altro canto, è una camera ad atmosfera controllata con un alto livello di filtrazione dell’aria e un monitoraggio costante dei valori di inquinamento particellare, di temperatura, di pressione e di umidità. Nelle camere bianche c’è solo aria pura, con un contenuto minimo di microparticelle di polvere.

Il ricircolo forzato di aria filtrata

In una camera bianca il livello di purezza dell’aria può essere superiore di 50mila volte rispetto a quello di una sala operatoria. Il funzionamento delle clean room si fonda, come si è già accennato, sul ricircolo forzato di aria filtrata, attraverso sistemi all’avanguardia di ventilazione controllata in un ambiente completamente sigillato. Collocati sul soffitto, i ventilatori permettono l’ingresso di un flusso di aria purificata a velocità ridotta. Come è facile immaginare, ci sono dei requisiti strutturali da cui non si può prescindere, come per esempio la collocazione delle tubature all’esterno rispetto ai locali, la complanarità di infissi e prese e gli spigoli arrotondati dei raccordi. È importante, inoltre, che le superfici siano resistenti agli agenti decontaminanti, non porose e antistatiche. Infine, è opportuno che i materiali non rilascino residui particellari di alcun genere.

Quando sono necessarie le camere bianche

Le clean room sono indispensabili in molteplici ambiti industriali e per l’esecuzione di molteplici attività, laddove i prodotti e i processi hanno bisogno del più alto grado di sterilità. Ecco, quindi, che le camere bianche possono essere utilizzate nel comparto elettronico, in quello elettromeccanico, in quello chimico, in quello biotecnologico, in quello alimentare e in quello aerospaziale. I materiali più usati all’interno delle camere bianche sono il silicone e i fluoropolimeri, che devono essere prodotti da realtà specializzate come Unigasket. Ma non è tutto, perché alle clean room si ricorre anche nell’industria automotive, in ambito ospedaliero, nel settore della ricerca, nel comparto medicale e in quello farmaceutico. Si tratta, com’è evidente, di contesti nei quali occorre sia tutelare la salute dei lavoratori che si trovano all’interno della camera bianca, sia far sì che i prodotti che vengono realizzati siano sterili. Ecco perché gli addetti devono indossare abbigliamento sterile, così da controllare la contaminazione particellare.

La normativa di riferimento

La Norma Tecnica ISO 14644 è quella che disciplina le clean room, con linee guida che in Europa hanno rimpiazzato la Good Manufacturing Practice e lo US Federal Standard 209E. Si tratta di una norma che individua i principali parametri che servono a valutare la purezza e la pulizia dell’aria in un ambiente controllato, e che definisce per ciascuna classe la quantità di particelle permessa per metro cubo di aria. Le camere bianche sono classificate dalla classe di pulizia più alta, che è la ISO 1, fino alla ISO 9. Sono tre gli stati di occupazione della camera di cui si deve tenere conto nel momento in cui la misurazione viene effettuata, vale a dire operational, at rest e as built. Nel primo caso, per esempio, si effettua la misurazione quando il personale è presente e sta svolgendo le consuete attività operative: le macchine, dunque, sono attive. Nello stadio as built, invece, si provvede alle misurazioni in assenza di personale e di macchinari nella camera.