Intelligenza artificiale e imprese: vantaggi e pericoli

Siamo solo all’inizio di una rivoluzione che sta ridefinendo ciò che è possibile. L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il mondo delle imprese, accendendo una nuova era di innovazione e opportunità senza precedenti. Non si tratta solo di tecnologia, ma di un cambiamento di paradigma che trasforma il modo in cui le aziende operano, prendono decisioni e si connettono con i clienti. Dall’automazione dei processi alla personalizzazione estrema delle esperienze, l’AI promette di liberare tempo, risorse e potenziale creativo, rendendo il futuro del business più intelligente, dinamico e competitivo. Da questa rivoluzione non è esente il mondo di Internet che, già di per sé, è stato finora all’avanguardia di nuovi mercati e di una comunicazione più penetrante, oltre che più economica. Vediamo di approfondire insieme questo connubio, anche sulla base dei più recenti studi effettuati presso l’Università Bocconi di Milano.

Marketing più efficace e meno costoso

L’intelligenza artificiale, in special modo quella generativa (GenAI), sta trasformando radicalmente il mondo del marketing e dell’innovazione, esercitando un impatto profondo sia sulle abitudini dei consumatori che sulle strategie aziendali.

Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of the Academy of Marketing Science (autrici Paola Cillo e Gaia Rubera, docenti rispettivamente nei dipartimenti di Management e Tecnologia e di Marketing dell’Università Bocconi di Milano), la AI e ancor più la GenAI hanno il potenziale di aumentare la produttività del marketing fino al 15%.

Questo dato, notevole per le sue implicazioni economiche, mette in luce la vasta portata di questa tecnologia nell’evoluzione del settore. Un’evoluzione che riguarda sia le imprese, che devono adattarsi rapidamente alla nuova tecnologia, sia i consumatori e la clientela B2B, la cui esperienza potrebbe essere influenzata in modi ancora non completamente prevedibili.

Questa nuova capacità creativa ha già trovato applicazioni concrete in aziende leader. Tra queste c’è Coca Cola, che ha sviluppato nuove bevande come la Coca-Cola Sugar Y3000. Ma ci sono anche Unilever e Nestlé, che utilizzano la tecnologia per realizzare campagne pubblicitarie innovative.

Tuttavia, nonostante l’entusiasmo che simili innovazioni naturalmente generano, l’uso eccessivo della AI e della GenAI potrebbe, paradossalmente, compromettere le capacità creative umane.

La loro forza risiede nell’abilità di generare contenuti inediti e accattivanti, ma questo potrebbe portare a un appiattimento della creatività umana, se non gestito con cura.

Quindi, le aziende sono chiamate a trovare un equilibrio tra l’uso di questa straordinaria risorsa tecnologica e la necessità di preservare l’originalità e l’ingegno umano, elementi fondamentali per mantenere un’identità autentica e competitiva nel lungo termine.

Stimolare e non appiattire la capacità creativa

Ed è proprio sull’obiettivo di mantenere un bilanciamento tra tecnologia e mente umana, che le infrastrutture comunicative già esistenti devono puntare.

Chi fa marketing deve imparare a migliorare le prestazioni e i ritorni dagli investimenti pubblicitari aziendali (ROI) grazie all’intelligenza artificiale, senza perdere di vista una condivisione tra tecnologia e sensibilità.

Difatti, uno degli aspetti più affascinanti esplorati nello studio di Cillo e Rubera è proprio l’impatto che l’intelligenza artificiale può avere nella comunicazione e nel coinvolgimento del pubblico di riferimento. In ciascuna di queste l’intelligenza artificiale potrebbe svolgere un ruolo decisivo.

Durante la fase di sviluppo, ad esempio, questa straordinaria tecnologia permette di coinvolgere proprio i destinatari del marketing in processi di co-creazione.

Pertanto, per quanto riguarda Internet lo studio del mercato di riferimento di una azienda o di un singolo prodotto può essere utilizzato per ottenere idee fresche e per stimolare la creatività comunicativa.

Questo porta a un nuovo modello di innovazione partecipativa, in cui i destinatari della comunicazione pubblicitaria diventano parte integrante del processo creativo.

Tuttavia, è bene riflettere sul fatto che, qualora queste tecniche di interattività non siamo messe in atto, il pericolo è che si perda la ricchezza del contributo umano.

Un impatto attento sulle analisi di mercato

Un ulteriore punto analizzato riguarda l’impiego dell’intelligenza artificiale nella fase di testing.

Tradizionalmente, le aziende si affidano a indagini di mercato su campioni di consumatori e di clientela B2B, per valutare il potenziale successo di un nuovo prodotto o di una campagna pubblicitaria.

Questo processo richiede tempo e risorse, coinvolgendo persone reali per raccogliere dati sulle preferenze e le opinioni. Tuttavia I’intelligenza artificiale può ridurre la necessità di questo tipo di coinvolgimento diretto, poiché è in grado di simulare i risultati che si otterrebbero con sondaggi piuttosto complicati e costosi.

Studi recenti dimostrano che modelli avanzati come GPT-4 sono capaci di riprodurre con notevole precisione le preferenze e i comportamenti dei consumatori, diventando un’alternativa altamente efficiente e meno costosa rispetto ai metodi tradizionali.

Questo potrebbe rappresentare una svolta nel modo in cui le aziende conducono i test di mercato, riducendo i tempi e i costi associati. Test che (chiamiamoli meglio con il nome di “analisi“,) evoluzionecommerce ha sempre considerato di importanza primaria e strategica per i progetti online della propria clientela.

Tuttavia, emerge una riflessione importante: sebbene l’intelligenza artificiale possa simulare risposte realistiche, c’è il rischio che la mancanza di un vero feedback umano limiti la profondità delle intuizioni raccolte.

Le decisioni basate esclusivamente su modelli AI potrebbero trascurare sfumature emozionali e culturali che solo la percezione umana può rilevare, rendendo quindi necessaria una combinazione strategica di AI e feedback umano per ottenere risultati più completi e affidabili.

Ed anche sul piano della generazione dei contenuti l’adozione della AI non è priva di sfide significative.

Le autrici dello studio, cui stiamo facendo parzialmente riferimento, sottolineano che questa tecnologia, sebbene straordinariamente potente, può talvolta generare contenuti che, pur formalmente corretti, risultano insensati o errati.

Un esempio emblematico di questa problematica è stato il caso di Bard, il chatbot sviluppato da Google, che durante una dimostrazione ha fornito informazioni inesatte.

Questo errore non solo ha compromesso la credibilità del prodotto, ma ha anche causato una perdita di miliardi di dollari per Google, che ha dovuto correre immediatamente ai ripari.

Un team esperto che affianchi l’imprenditore

La AI sembra quindi mostrare i suoi limiti in contesti in cui è essenziale fornire risposte precise e corrette, come nella creazione di contenuti scientifici o informativi. Tuttavia un suo utilizzo attento è di indubbio vantaggio per le imprese, sia in termini di costi, sia in termini di efficacia nella comunicazione.

Difatti, questa tecnologia sembra esprimere il suo massimo potenziale in contesti creativi, come la produzione artistica, dove non esistono risposte giuste o sbagliate.

La capacità di inventare contenuti originali e sorprendenti trova terreno fertile in ambiti in cui la libertà creativa è valorizzata e dove l’errore non comporta conseguenze gravi.

Tuttavia, è essenziale che le aziende adottino approcci ibridi, combinando l’efficienza l’AI con il controllo umano di team specializzati per garantire la qualità e l’accuratezza dei contenuti, soprattutto in settori dove l’affidabilità è fondamentale. Ad esempio quello dell’ecommerce.

Il ruolo della intelligenza artificiale nella comunicazione aziendale è un argomento di grande interesse.

Cillo e Rubera evidenziano che questa tecnologia può supportare le aziende nel creare messaggi di marketing più efficaci, adattando automaticamente il contenuto in base alle preferenze e alle caratteristiche specifiche del pubblico di riferimento.

Questa personalizzazione avanzata, resa possibile dall’intelligenza artificiale, consente di modulare toni, stili e argomenti per risultare più in sintonia con i destinatari, migliorando così l’impatto complessivo della comunicazione.

Tuttavia, rimane aperta la questione su come i consumatori reagiscano a messaggi generati dall’AI rispetto a quelli creati da persone reali. Ma vale la pena sottolineare che alcuni studi iniziali suggeriscono che i messaggi della AI possono risultare più naturali e colloquiali, specialmente quando parametri tecnici come la “temperatura” dell’algoritmo influiscono su stile e tono.

Questo scenario evidenzia la necessità per le aziende di comprendere profondamente le percezioni del proprio pubblico di riferimento e di bilanciare l’innovazione tecnologica con le aspettative etiche e culturali della clientela.

Nel nuovo territorio tra cuore e algoritmi

Sfruttare al meglio le potenzialità delI’intelligenza artificiale richiede quindi una riflessione attenta non solo sui benefici commerciali, ma anche sulle implicazioni sociali e morali di queste nuove forme di comunicazione.

In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica che sta trasformando profondamente il marketing, la comunicazione e l’innovazione aziendale.

La sua capacità di creare contenuti originali e personalizzati, di replicare preferenze dei consumatori e di automatizzare processi complessi offre opportunità senza precedenti per aumentare la produttività e migliorare l’efficacia delle strategie di marketing.

Tuttavia, come evidenziato da studi e casi reali, l’uso della AI non è privo di rischi e di sfide, che le aziende devono imparare a conoscere, soprattutto grazie alla collaborazione con team specializzati in un marketing avanzato.

Quindi, le aziende devono navigare con cautela in questo nuovo territorio, bilanciando l’adozione della AI con la necessità di preservare la creatività e l’originalità umana.

È cruciale sviluppare piattaforme e strategie che favoriscano la diversificazione delle idee e che incorporino feedback reali dei consumatori o del pubblico di riferimento, in caso di aziende B2B. Bisogna così evitare l’appiattimento creativo e assicurare una comunicazione autentica.

Inoltre, le implicazioni etiche dell’uso di questa tecnologia richiedono una maggiore attenzione, poiché la sola trasparenza potrebbe non essere sufficiente a guadagnare la fiducia del pubblico.