“Il taglio e la cura dei capelli sono essenziali per il benessere delle persone e pertanto dovrebbero rientrare tra i servizi con un’aliquota Iva ridotta al 10%. Il Governo ha la possibilità di intervenire allineandosi alla Direttiva Ue 542/22, provvedimento che inserito la categoria degli acconciatori (al punto 21) tra quelle cui ciascuno Stato membro può destinare una tassazione ridotta. È una proposta che non solo aiuta i parrucchieri e i consumatori ma consentirà anche di creare posti di lavoro e di combattere il lavoro sommerso, con un ritorno per l’Erario”.
Il Segretario Generale di Unione Artigiani Milano e Monza-Brianza Marco Accornero rilancia la proposta che interessa i circa 90mila saloni italiani con 150mila occupati. La Direttiva entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 e gli Stati dovranno recepirne le disposizioni entro la fine del 2024. Ciascuno Stato membro può accordare la riduzione rispetto a due soli servizi tra quelli individuati: “I prossimi due anni sono, dunque, decisivi per l’accoglimento: acconciatori, associazioni e consumatori si possono alleare per il raggiungimento dell’obiettivo“.
“Parallelamente – aggiunge il Segretario Accornero – il sistema artigianato e quello formativo dovranno consolidare le loro attività: anche in questo settore la manodopera qualificata scarseggia. I centri di formazione per futuri parrucchieri registrano tra i giovani numerosi casi di abbandono o comunque restano pochissimi gli abilitati che decidono poi di svolgere il mestiere, ancora meno coloro che puntano a raggiungere livelli di eccellenza. Secondo quanto ci riferiscono i nostri associati, i parrucchieri sono praticamente introvabili nei grandi centri urbani, anche tra le nuove generazioni. Sono dunque indispensabili nuove politiche attive del lavoro per il settore”.