“L’affermazione del Segretario del Pd Letta, secondo cui ‘Quota 100’ avrebbe discriminato le donne, appare falsa e fuorviante. La difficoltà per le donne di andare in pensione non può evidentemente essere imputata ad una misura come ‘Quota 100’ che ha introdotto un meccanismo di scivolo agevolando l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. E’ impensabile smantellare una misura di giustizia sociale di cui hanno beneficiato 340 mila persone considerato, peraltro, che con l’aumentare dell’età sale il rischio di infortuni mortali sul lavoro, in particolare per quanto riguarda i lavori usuranti. La necessità di preservare l’equilibrio dei conti pubblici non può in alcun modo giustificare il taglio indiscriminato dei diritti acquisiti dai lavoratori. L’UGL, dunque, si oppone al ritorno della Legge Fornero e non intende indietreggiare sul fronte delle tutele. Chiediamo, pertanto, di mantenere un meccanismo di flessibilità in uscita incentivando, al contempo, il turnover generazionale. In tal senso, auspichiamo quanto prima l’apertura di un tavolo per discutere di soluzioni come Quota 41. Il Governo dica chiaramente se intende ascoltare le proposte delle parti sociali oppure limitarsi a subire i diktat di Bruxelles”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al dibattito sulla riforma del sistema previdenziale in vista della Manovra di bilancio.
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