Il primo trimestre di Poste Italiane nell’era di “the connecting platform” parte con il piede giusto: con ricavi superiori a 3 miliardi e contributi da tutti i segmenti di business, il Gruppo guidato dall’AD Matteo Del Fante ha infatti realizzato aumenti del 14% del risultato operativo, a 706 milioni, e del 16% dell’utile netto, a 501 milioni. Sono questi i primi numeri, calcolati al netto di plusvalenze nella gestione del portafoglio BTP, figli dell’esecuzione del nuovo Piano Strategico 2024-2028, prodotti dalla costante attenzione sui risultati commerciali e dalla razionalizzazione dei costi.
Abbiamo conseguito risultati di qualità su tutti i fronti e da ciascuna delle nostre quattro unità di business – ha sottolineato l’AD Del Fante presentando i risultati agli analisti internazionali. Adesso, ha aggiunto, è necessario continuare ad attuare il piano in modo rigoroso, con un continuo focus sulla razionalizzazione dei costi per contenere l’impatto dell’inflazione. E mentre il nuovo piano dispiega i suoi effetti, la più grande piattaforma “phygital” d’Italia continua ad investire massicciamente nella tecnologia, con l’obiettivo di migliorare costantemente l’esperienza e la fedeltà dei suoi 30 milioni di clienti.
– I Consigli di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP), in qualità di emittente, e Poste Italiane S.p.A. (Poste Italiane), in qualità di distributore, hanno approvato i principali termini del nuovo accordo sul Risparmio Postale per il triennio 2024-2026.
Il Risparmio Postale[1], garantito dalla Repubblica italiana, include Libretti di Risparmio Postale (Libretti) per un totale di 92 miliardi di euro e Buoni Fruttiferi Postali (Buoni) per un totale di 234 miliardi di euro. Prodotti di risparmio che da quasi 150 anni godono della fiducia di 27 milioni di clienti. Questa forma di risparmio rappresenta la principale fonte di raccolta per Cassa Depositi e Prestiti attraverso la quale il Gruppo CDP finanzia progetti a sostegno della crescita sostenibile dei territori, delle imprese e delle infrastrutture.
I termini del programma di evoluzione del risparmio postale consentiranno di affrontare al meglio, nel nuovo contesto macroeconomico e di mercato, sia le opportunità derivanti dal mutato scenario dei tassi, sia le sfide strategiche dei prossimi anni, legate al cambio generazionale e alle ingenti scadenze attese dei Buoni.
Sono, inoltre, previste importanti novità legate a obiettivi di ulteriore rafforzamento della partnership tra CDP e Poste Italiane a servizio del sistema-Paese attraverso:
- l’adeguamento dell’offerta alle nuove esigenze della clientela, in particolare quella più giovane;
- un aumento degli investimenti volti al continuo miglioramento dei servizi e dei processi di gestione del Risparmio Postale in ottica omnicanale, affiancando i canali digitali alla rete fisica tradizionale.
Secondo i termini approvati, è previsto che la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione di Buoni e Libretti da parte di Poste Italiane sia compresa tra un minimo di 1,60 miliardi di euro[2] e un massimo di 1,90 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati.
La remunerazione prevede, da una parte, i consueti obiettivi di raccolta netta su Buoni e Libretti e, dall’altra, una metodologia mista, in parte legata a commissioni up-front (differenziate per anno di emissione e tipologia del Buono) e in parte a commissioni di gestione annue (differenziate per anno di emissione del Buono), che meglio garantisce la sostenibilità del servizio.
[1] Stock al 31 dicembre 2023 (vista Poste Italiane).
[2] La remunerazione minima potrà arrivare sino a 1,55 miliardi di euro, qualora, a fronte della messa a disposizione da parte di CDP di prodotti con caratteristiche promozionali, i risultati di raccolta netta siano inferiori a soglie predeterminate (ad es., per il 2024 risulti inferiore a -12 miliardi di euro).