Problema Taxi a Milano durante il Pride, la proposta di ATR: gli alberghi come rimessa degli NCC

ATR, associazione degli albergatori dell’area metropolitana milanese aderente a Confesercenti Milano, interviene sul dibattito della mancanza dei taxi nelle grandi città per soddisfare la richiesta crescente dei turisti, in particolare stranieri. A Milano infatti le licenze per i tassisti sono rimaste 4900 come nel 2006 a fronte di un sostanzioso aumento dei visitatori in città. Se nel 2006 erano 4,5 milioni gli arrivi annuali a Milano, nel 2019 (anno record) sono stati 7,5 milioni e nel 2022 6,7 milioni.

“Mentre sui giornali si specula di taxi volanti per collegare Milano a Cortina, non si affronta l’operatività giornaliera. In questi giorni Milano è piena di turisti per il Pride ma non ci sono mezzi sufficienti per tutti – spiega il presidente di ATR, Rocco Salamone –  Noi albergatori tutti i giorni siamo alle prese con un lavoro febbrile tra difficoltà di prenotazione e corse rifiutate all’ultimo momento con il rischio di far perdere l’aereo ai nostri clienti, nel peggiore dei casi. Tra le segnalazioni arrivate in questi giorni c’è anche quella di un ospite disabile che ha aspettato oltre 3 ore in una stazione di Milano prima di riuscire a trovare un mezzo che potesse effettuare il trasporto passeggeri. E poi raccontiamo di essere una città inclusiva! Le licenze andrebbero aumentate del 50%, ma se non c’è la volontà di adeguarle, allora chiediamo al ministro dei Trasporti Salvini, che ben conosce la piazza milanese, di potenziare modelli di mobilità alternativa”.

Da qui la proposta di ATR che invoca una liberalizzazione del trasporto viaggiante, vale a dire gli NCC, noleggio con conducente, nello stesso modo in cui è avvenuto in passato per il trasporto merci, settore che dopo una fase transitoria legata a precisi requisiti aziendali, oggi non ha più barriere all’ingresso. Secondo l’associazione una progressiva liberlizzazione può essere sia la soluzione alla mancanza di mezzi che la risposta all’abusivismo, che fa perdere soldi alla città e non garantisce un servizio professionale a chi fa turismo.

“Se con l’aumento delle merci trasportate è stato liberalizzato il mercato della logistica, allo stesso modo con l’aumento del numero di turisti deve essere incrementata la possibilità di trasportare persone. La nostra idea – prosegue Salamone – è di realizzarlo dando maggiore spazio agli accordi tra hotel e NCC per tutte quelle situazioni in cui è necessario dare al cliente una risposta rapida per una sua necessità di mobilità. Per questo chiediamo al governo e al ministro Salvini di intervenire sul settore e creare opportunità per le imprese: se gli NCC devono necessariamente partire dalla rimessa per effettuare il proprio servizio, la nostra proposta è che un numero limitato di autisti possa eleggere un hotel come propria autorimessa e fornire il servizio per quella determinata fascia di clientela quando ce n’è bisogno, evitando lunghe attese ai turisti internazionali”.