L’Assemblea dei redattori dell’AGI si è riunita ieri nel secondo giorno dello sciopero proclamato alla luce delle notizie sulla possibile vendita dell’agenzia. L’Assemblea ha preso atto con grande soddisfazione dei numerosissimi attestati di solidarietà ricevuti in queste ore e dell’attenzione mediatica che la vicenda sta suscitando anche a livello internazionale. In assemblea è intervenuto il rappresentante sindacale dei poligrafici AGI che ha espresso la grande preoccupazione dei colleghi poligrafici per le incognite sul loro futuro in caso di vendita dell’agenzia.
L’Assemblea ha ringraziato il Cdr per il grande impegno profuso e per l’ottimo lavoro fatto nel mettere in campo le iniziative di protesta che stanno avendo una grande eco. In attesa che il Cdr incontri l’Azienda e la Direzione, l’Assemblea all’unanimità conferma lo stato di agitazione a cui da oggi, sabato 23 marzo, si aggiunge il ritiro delle firme dal notiziario e dal sito. Restano a disposizione del Cdr gli ulteriori tre giorni di sciopero del pacchetto deliberato lunedì scorso. All’inizio della prossima settimana sarà convocata una nuova assemblea a cui saranno invitati i vertici della Fnsi.
“Penso sia un’operazione assolutamente di mercato, decideranno gli azionisti in questo caso l’Eni, se c’è un’offerta buona di Angelucci o di un altro fanno bene a vendere”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi, a margine della conferenza “La grande Milano per l’Europa”, organizzata dal suo partito oggi a Milano, in merito alla possibile acquisizione dell’agenzia giornalistica Agi da parte dell’imprenditore e deputato della Lega Antonio Angelucci. “Questo ragionamento per cui sulla base delle idee politiche del potenziale editore ci si strappa i capelli non mi appartiene. Sono assolutamente convinto che se c’è un progetto editoriale buono chiunque lo porti avanti, se Angelucci o è un altro, bene. Non so se Eni voglia vendere, se vuole vendere in bocca al lupo, se compra Angelucci in bocca al lupo, è una delle aziende editoriali che cresce, non ha la mia linea politica per quello che riguarda i giornali ma è una delle poche realtà che sta continuando a investire nell’editoria e ad assumere persone, quindi se fossi un giornalista dell’Agi sarei tranquillo con Angelucci, non so se anche con altri, sicuramente anche con altri, comunque è un problema che non ci riguarda”, ha detto Renzi.