a cura dell’avvocato Alessandra Angelelli
Dopo lo scempio che il Gioverno sta commettendo con le sanatorie, ora un altro colpo di grazia.
Il decreto-legge n. 20 del 2023, all’articolo 7, abroga il terzo e quarto periodo dell’articolo 19 comma 1.1. del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo unico sull’immigrazione), che consentivano il riconoscimento della protezione speciale alle persone che in Italia avevano costruito una vita privata e familiare. Norma per la quale, è di tutta evidenza, non sussistono i requisiti della necessità e dell’urgenza previsti dall’articolo 77 della Costituzione.
La riforma più veloce della storia colpisce persone che in Italia stanno lavorando con contratti regolari, hanno un’abitazione e spesso vivevano con i loro familiari regolari.
Questa e’ la risposta ai morti in mare.
Cacciare anche le persone immigrate che erano già integrate.
Di conseguenza l’Italia dovrà affrontare migliaia di persone irregolari che peraltro non potranno essere allontanati, in mancanza di accordi per il rimpatrio con la maggioranza dei paesi dai quali provengono, e che andranno ad alimentare il mercato del lavoro nero e dello sfruttamento o della criminalità.