IMU, Corte Costituzionale dichiara illegittime norme che penalizzano le famiglie, via ai rimborsi.

a cura dell’Avv. David Paparoni

La Corte Costituzionale con la pronuncia n° 209 del 13 ottobre 2022 ha sancito l’illegittimità costituzionale delle norme le quali precludano la doppia agevolazione IMU ai coniugi che vantino una differente residenza anagrafica e, pertanto, una differente “ prima abitazione “. Come è del resto noto il Cittadino non coniugato, single o il quale conviva è sempre stato libero di stabilire e allocare la propria residenza liberamente senza preclusione fiscale alcuna circa i vantaggi connessi alla esenzione IMU prima casa. Ebbene sino a pochi giorni addietro, prima della pronuncia da parte dei Giudice delle Leggi, l’Ordinamento giuridico italiano, di fatto, nonostante la salvaguardia costituzionale, discriminava la Famiglia, quale Società naturale fondata sul matrimonio in quanto, ai coniugi, appunto legati dal vincolo matrimoniale, era precluso stabilire e allocare, in immobili differenti, la propria residenza ai fini della, oggi legittima, doppia esenzione IMU basata sulla previsione che, risultando due le abitazioni principali, due sarebbero le relative esenzioni IMU. E’ evidente come, la previsione normativa sino a pochi giorni addietro vigente svuotasse di valore la Famiglia, entità costituzionalmente tutelata, a fronte delle coppia di fatto, conviventi o dei soggetti non coniugati. La Corte dà quindi atto di quanto le norme e le agevolazioni fiscali debbano adeguarsi ai cambiamenti sociali dando rilievo a come, in un contesto caratterizzato dall’aumento della mobilità nel mercato del lavoro, sia sempre meno rara l’ipotesi in cui persone, unite in matrimonio, concordino di vivere in luoghi diversi, ricongiungendosi periodicamente, ad esempio nel fine settimana, rimanendo, tuttavia, nell’ambito di una comunione materiale e spirituale. Del resto va precisato che, precisano i giudici, a scapito della Famiglia, le coppie conviventi hanno sempre potuto beneficiare di una doppia esenzione, integrandosi così una lesione al principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Carta Costituzionale. Ma anche degli articoli 31 e 53 della Costituzione. Certamente in un periodo storico in cui le garanzie costituzionali non hanno mancato di far registrare l’omesso, in concreto, rispetto dei sottesi diritti, la Corte delle Leggi si erge in una direzione volta a tutelare la Famiglia quale Istituto giuridico fondamentale del Nostro Ordinamento. Attenzione però, da tale pronuncia ne conseguono non solo effetti normativi astratti, ma bensì concreti, i quali andranno ad incidere, positivamente, sulle finanze di quelle famiglie le quali, potendo i relativi coniugi vantare, ai fini fiscali, due differente residenze, non avevano visto loro attribuita la doppia esenzione IMU. Ne deriva che, non solo per l’avvenire, ma anche per i cinque anni addietro, già trascorsi, i soggetti, componenti dei menzionati nuclei familiari, potranno rivolgersi alla Amministrazione Finanziaria al fine di ottenere il rimborso delle somme indebitamente percepite dall’Ente impositore. Concludendo, considerate le migliaia di istanze di rimborso le quali verranno rivolte alla Pubblica amministrazione sarebbe opportuno che i competenti Uffici si adoperino al fine di far fronte alla importante mole di rimborsi che i Cittadini si accingono a depositare al fine di veder tutelato il proprio diritto al riaccredito delle somme, sovente anche importanti, indebitamente percepite dalla Amministrazione Finanziaria.

Avvocato David Paparoni

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