riceviamo e pubblichiamo
la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 16 maggio 2024 che si è espressa sul caso della signora Maria Somogyi – la quale pubblicò sulla sua pagina Facebook un post in cui invitava i suoi concittadini a una manifestazione di protesta contro il Comune di Tata, Ungheria – non lascia dubbi interpretativi.
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo argomenta che questo non è compatibile con la libertà d’espressione: “Le autorità locali, le società di proprietà del governo e i partiti politici non possono citare in giudizio per diffamazione, perché c’è un interesse pubblico affinché un’organizzazione democraticamente eletta, o un organismo controllato da tale organizzazione, sia esposto a critiche pubbliche disinibite”.
Vi invitiamo ad un’attenta lettura dell’articolo pubblicato sul “Fatto” (Cedu: gli enti pubblici non possono far causa a chi li critica sui social – Il Fatto Quotidiano, anche in allegato a questa email) a proposito del caso su cui si è espressa la Corte europea, anche considerando che la causa contro Barbacetto verrebbe intentata con denaro pubblico, quindi dei cittadini.
Facciamo l’appello
Associazione Schierarsi Milano
ForestaMI e poi DimenticaMI
Che ne sarà di Città Studi
Lambrate-Rubattino Riparte
ComitatoAlberiperMilano
Forum Civico Metropolitano
Comitato Difesa Ambiente Zona 5
Movimento Beni comuni Milano
Coordinamento democrazia costituzionale
Rete Ambiente Lombardia
Gruppo Quartiere Suffragio
Comitato Milanese Acquapubblica
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