San Siro, Ordine Architetti protesta: nessun concorso. Verdi concordano

I rendering del progetto di ristrutturazione del Meazza e dell'area dello stadio presentato oggi a Palazzo Marino dallo studio Arco Associati

L’Ordine degli Architetti di Milano critica le modalità con cui il Comune di Milano ha affidato a WeBuild il progetto per la ristrutturazione dello Stadio San Siro – Giuseppe Meazza, senza che venisse indetto un concorso di progettazione. L’Ordine raccomanda al Comune la massima trasparenza riguardo alle procedure di affidamento, essendo quello dello stadio un progetto di interesse pubblico.

Gli spazi urbani e il loro grande valore collettivo devono essere al centro della visione dell’amministrazione pubblica. Il progetto di architettura ha la capacità di migliorare l’ambiente edificato e intrinsecamente la possibilità di cambiare in meglio la qualità di vita delle persone, dunque dei cittadini. Quello che ci aspettiamo è che il progetto del futuro San Siro tenga conto delle tante riflessioni che hanno accompagnato in questi anni il dibattito pubblico, al quale l’Ordine ha partecipato, di come gli impianti sportivi siano luoghi potenzialmente dinamici, capaci di trascendere dalla loro principale funzione, e di come sia indispensabile trasformarli in centralità attrattive, vissute dalle persone. E come tali vanno ripensati.

Come affermato durante il dibattito pubblico confermiamo che il concorso di progettazione resta lo strumento privilegiato per garantire al contempo trasparenza, meritocrazia e il perseguimento del massimo interesse pubblico nella qualità del risultato. Qualora non ci siano le condizioni per una procedura concorsuale, sottolineiamo l’importanza comunque di preservare la trasparenza delle procedure e garantire una chiara visibilità delle ricadute del progetto sul quartiere e sulla città, per difendere gli interessi di chi la abita.

“Apprendiamo che l’Ordine degli Architetti di Milano ha espresso una netta critica alla scelta di affidare a Webuild l’incarico di redigere il progetto, presentato pochi giorni fa a Sindaco e squadre, per la ristrutturazione di San Siro. Gli architetti richiamano la necessità di procedure chiare e trasparenti, senza scorciatoie. Su questo non possiamo che concordare. Da tempo chiediamo che sulla ristrutturazione del Meazza il Comune indica un bando internazionale: aperto alle squadre e a tutti gli attori potenzialmente interessati a prendere in gestione l’impianto. La proposta progettuale di Webuild è un elemento positivo perché rappresenta un’ulteriore conferma della fattibilità e convenienza per tutti, Comune e squadre, della ristrutturazione ma senza un concorso pubblico che metta a confronto diverse ipotesi progettuali e permetta a tutti gli attori coinvolti, cittadini compresi, di scegliere la migliore, resta solo un’altra ipotesi suggestiva che va aggiungersi alle tante già esposte negli anni passati”.

Lo dichiarano i Verdi in Consiglio comunale Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, commentando le perplessità espresse da Federico Aldini, presidente dell’Ordine milanese degli Architetti, che si auspica che “il progetto del futuro San Siro tenga conto delle tante riflessioni che hanno accompagnato in questi anni il dibattito pubblico, al quale l’Ordine ha partecipato, di come gli impianti sportivi siano luoghi potenzialmente dinamici, capaci di trascendere dalla loro principale funzione, e di come sia indispensabile trasformarli in centralità attrattive, vissute dalle persone. E come tali vanno ripensati”.

Della stesso tono le dichiarazione di Carlo Monguzzi, collega di gruppo di Gorini e Cucchiara: “Passiamo dalle pacche sulla spalla a un percorso democratico e trasparente. Anche l’ordine degli architetti contesta le procedure del Sindaco e dicendo quello che noi ambientalisti continuiamo a sostenuto. Bisognerebbe uscire da questa trattativa privata, come se lo stadio fosse di proprietà del sindaco, e iniziare un percorso democratico e trasparente”.