a cura di M. Podico – APPSA Associazione Professionisti Per la Sostenibilità e la tutela ambientale
L’ambiente e le modifiche climatiche sono argomenti scottanti e di grande attualità.
Vi sono da più fonti notizie allarmanti sulla siccità che potrebbe colpire il nostro Paese nei prossimi mesi e che potrebbe diventare l’emergenza più grave degli ultimi decenni.
Ad esempio , il bollettino dell’Osservatorio Siccità del CNR di febbraio (https://drought.climateservices.it/bollettino-italia/bollettino-febbraio-2023/ ) sottolinea una carenza di pioggia, che oltre ad essere già di per sé allarmante, potrebbe divenire, stante la forte riduzione del manto nevoso sulle montagne, devastante non solo per il nostro Paese, (per la Pianura Padana in particolare), ma anche in Francia Spagna e Germania e parte dell’Europa dell’Est, tutte aree di grande produttività agroalimentare.
Spesso si collega il fenomeno all’aumento della CO2, ma in realtà tale analisi è fuorviante poiché il vero problema è l’aumento della temperatura del nostro pianeta.
La CO2, infatti, è solo l’indice del consumo di risorse fossili che, oltre tutto, genera un effetto serra quasi trascurabile (meno del 10%) rispetto a quello predominante, generato dal vapore acqueo, su cui nulla possiamo fare.
In passato vi è stata un’accesa disputa tra chi continuava a sostenere che l’innalzamento della temperatura è un fenomeno naturale e chi lo negava.
Una polemica inutile che, per fortuna, si è esaurita, mentre tutti i nostri sforzi sono da porre sugli interventi che possono essere messi in essere per ridurre , per quanto possibile, questo effetto serra.
Le risposte non sono nè facili, né scontate, ma certamente è ormai indispensabile intervenire abbattendo i consumi energetici mediante l’efficientamento delle strutture (coibentazione), il razionamento delle risorse naturali, l’acqua in primis.
E’ necessario, in questo contesto, quindi, incentivare le tecnologie che consentano di usufruire di fonti, che, senza apportare nuovo calore al sistema, siano in grado si utilizzarne una parte già presente e cioè quella solare ( grazie ad impianti sia fotovoltaici che termici) e l’eolica.