Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Gazzetta di Milano ha intervistato l’Avvocato Gaetano Laghi sui primi passi da compiere in caso di violenza su una donna
D- Avvocato Laghi cosa consigliare ad una donna vittima di violenza ?
R- Certamente denunziare senza esitazioni e fin dal primo momento; non esitare, non attendere. È giusto che l’autorità giudiziaria sia messa a conoscenza di episodi di violenza prima possibile anche nel tentativo di prevenire ulteriori condotte violente a carico delle donne. L’esperienza ci insegna che un primo episodio può essere il segnale che il rapporto con la persona diventata violenta può modificarsi in peggio. Fino ad avere conseguenze letali come nel caso della povera Giulia Cecchettin
D- Cosa succede dopo la denunzia ?
R- dal 2019 esiste il cd. “codice rosso” un sistema di norme penali e processuali che è finalizzato a dare alle vittime di violenza di genere un aiuto immediato ed, il più possibile, efficace. Aggiungo che recentemente è stato promulgato un ulteriore rafforzamento del codice rosso proprio sull’onda delle emozioni seguite al triste caso di cronaca già citato.
Dopo la presentazione della querela, l’ufficio del pubblico ministero ha tre giorni di tempo per assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. La nuova legge 122/2023 ha addirittura introdotto un nuovo dovere di vigilanza dei Procuratori della Repubblica e dei Procuratori Generali sul rispetto del termine dei tre giorni per l’assunzione delle informazioni da parte delle vittime di tali reati, con possibilità di revocare l’assegnazione del procedimento al singolo magistrato in caso di mancato rispetto del termine.
D- Cosa rischia l’autore della violenza su di una donna ?
R- Ogni reato prevede delle pene specifiche, il codice rosso si applica ai:
Maltrattamenti contro un familiare o un convivente
Violenza sessuale (anche di gruppo oppure su minori)
Stalking
Revenge porn
Lesioni personali gravi
Sfregio del viso (reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso)
Sono tipologie di reati di cui spesso, purtroppo, la cronaca si deve occupare.
D- Oltre alla denuncia cosa può e deve fare la vittima delle violenze?
R- E’ difficile dare una risposta generalizzata, ove è possibile in presenza di una situazione di rischio o di un pericolo reale è opportuno allontanarsi e non restare a fare da “bersaglio”. Il nostro ordinamento prevede ad esempio la possibilità di collocare la vittima di reato in una “casa protetta” ovvero un luogo sicuro e sorvegliato dove minori saranno i rischi di essere sottoposti a violenza di genere.
D- Attualmente il sistema del codice rosso è in grado di garantire tutela adeguata alla vittima di questi reati?
R- Purtroppo NO, la legge da sola non basta. Non è facile contrastare un fenomeno criminale che spesso si svolge all’interno delle mura domestiche, come nel caso dei maltrattamenti in famiglia, con i normali sistemi di prevenzione. Spesso abbiamo visto che la denunzia è già tardiva rispetto alla “escalation” delle violenze.
D- Che si può fare concretamente per evitare che si susseguano questi episodi? Come spezzare ad esempio la catena dei femminicidi?
R- Chiaramente occorre una cambiamento, quasi una “rivoluzione” dei costumi sociali, non siamo più un paese rurale, la parità tra i sessi ed il rispetto reciproco devono essere un dato acquisito. Bisogna insegnare nelle scuole che la violenza non è mai una risposta e far capire anche ai minori che soprattutto nell’ambito familiare e nei rapporti di coppia la violenza non è mai una soluzione ma l’inizio di una serie lunghissima di problemi e sofferenze.
D- E se la violenza avviene su dei minori che non hanno la possibilità di fare una denuncia autonoma?
R- il primo consiglio che posso dare è, ove possibile, parlare con un adulto, non necessariamente il genitore ma anche un altro familiare o un insegnante per far si che lo Stato possa mettere in moto il suo meccanismo di protezione. Ed anche ai ragazzi che dovessero venire a conoscenza di un loro amico o compagno di scuola maltrattato suggerisco sempre di parlarne con un adulto anche se hanno promesso alla vittima di non parlarne con nessuno. Raccontate ad un adulto i fatti di cui siete a conoscenza, poi ci sarà qualcun altro che si occuperà di stabilire se e vero o falso o se è grave o non è grave.
D- Secondo Lei Avvocato siamo sulla strada giusta ?
R- I fatti, purtroppo, sembrano indicare di no. Tuttavia sulla base della mia esperienza professionale vedo tanti casi certamente meno eclatanti per i quali la prevenzione e le sanzioni del cd. codice rosso sono efficaci ed impediscono ulteriori episodi violenti.
D- Possiamo essere ottimisti?
R- Si, è bene che si parli di tali problemi. La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne servirà anche come monito per tutta la popolazione mondiale sul rischio della violenza di genere.
Nel nostro piccolo ogni giorno ci dobbiamo impegnare ad avere sempre più rispetto verso gli altri e verso le donne. E dobbiamo insegnarlo ai nostri figli.