Consegnata nelle scorse ore al ministro del Lavoro Marina Calderone e a tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, la proposta elaborata da Conflavoro PMI
Un progetto di legge per incentivare la contrattazione collettiva nazionale di qualità e garantire una retribuzione equa per i lavoratori del settore privato.
“Questo progetto di legge rappresenta un passo fondamentale verso la valorizzazione del lavoro. I lavoratori devono ricevere una busta paga più pesante ma non è il salario minimo la strada giusta. L’obiettivo della nostra proposta – spiega Roberto Capobianco, presidente nazionale Conflavoro PMI – è quello di incentivare la contrattazione collettiva e combattere i cosiddetti contratti pirata. Da una parte abbiamo previsto degli sgravi contributivi per le aziende che, gradualmente e non in modo indiscriminato, aumentino lo stipendio di quei lavoratori con un salario davvero basso; dall’altra – prosegue Capobianco – abbiamo proposto al ministero del Lavoro di individuare il contratto di riferimento in un dato comparto e di riconoscere una certificazione di qualità, anti dumping, per tutti gli altri contratti che abbiano una retribuzione a esso allineata. Servono soluzioni lungimiranti per cambiare volto al lavoro e confidiamo che le varie forze politiche possano trovare una convergenza sulla nostra proposta”. “
Il dibattito su equa retribuzione e lotta al dumping è fondamentale, una questione che coinvolge direttamente anche il nostro territorio – commenta Giuseppe Ligotti, presidente di Conflavoro Varese – e che va risolta alla radice.
È necessario fortificare e risaltare gli strumenti legittimi che già esistono, ossia i contratti collettivi di qualità, senza ricorrere a provvedimenti complessi e poco attuabili. Lo sviluppo dell’impresa e il benessere del lavoratore devono andare di pari passo, valorizzare il lavoro significa questo ed è la finalità della nostra proposta: supportare e potenziare il sistema Lavoro nel suo insieme, in piena trasparenza e senza lasciare indietro nessuno”.