Un centinaio di persone, con bandiere, striscioni e megafoni, ma soprattutto biciclette: questa mattina il sindacato metropolitano dei rider, Deliverance Milano, ha organizzato una manifestazione in occasione della giornata di mobilitazione nazionale ‘NoDeliveryDay’, promossa dalla rete ‘Rider X i Diritti’. Si sono riuniti in Piazza XXIV Maggio anche le organizzazioni sindacali confederali Cgil Milano, UIL Milano e Lombardia contrari all’accordo siglato dal sindacato Ugl a livello nazionale per il contratto dei lavoratori del settore delivery-food.
“Uniti nella lotta, rider e facchini!” è stato lo slogan ripetuto a gran voce dai partecipanti, che hanno esposto sugli striscioni il messaggio “Riders against Platform”, rivolgendosi a Deliveroo, Gloovo, JustEat e le altre piattaforme per la consegna del cibo a domicilio.
“Il presidio di oggi è stato indetto per il settore dei fattorini del food delivery, un ambito in cui i lavoratori sono altamente sfruttati”, spiega Alessandro Zadra, coordinatore provinciale Si Cobas.
“Per la maggior parte i lavoratori di questo settore sono immigrati e non hanno diritto neanche a chiedere un documento per ottenere il permesso di soggiorno perché non hanno un contratto. Lavorano con un sistema basato sul cottimo, quindi sono pagati a consegna”. Si Cobas era presente perché oggi è stato indetto la giornata per lo sciopero di tutto il settore merci e logistica, e vuole dare supporto a questi lavoratori. “Anche nella logistica la maggior parte dei lavoratori sono immigrati – continua Zadra – ma hanno superato la condizione di sfruttamento grazie agli scioperi, all’iniziativa e all’autorganizzazione”.
L’obiettivo della manifestazione è quindi creare un legame di solidarietà, che rafforzi reciprocamente le categorie di lavoratori, e avere maggiori tutele per tutti. Per quanto riguarda i rider ad esempio, la posizione dei sindacati è quella di rifiutare i contratti multiservizi di JustEat: “Noi siamo per le assunzioni dei lavoratori che devono essere considerati lavoratori salariati, ma con delle tutele. Allo stesso modo rifiutiamo il contratto nazionale Ugl che prevede il cottimo, non possiamo accettarlo perché sarebbe come accettare di essere lavoratori di serie B”, conclude Zadra.
“Oggi siamo qui per cambiare le cose”, conferma Morad, rider di Deliveroo e Glovo, “Le nuove condizioni non ci permettono di lavorare bene. Bisogna ad esempio organizzare meglio le ore di lavoro: non si possono iscrivere tutti, magari lavorano solo cento rider ma almeno lavorano bene, piuttosto che essere ‘loggati’ in mille di cui poi ne lavorano neanche 50. Magari va bene per l’azienda, ma per i rider no. Non parliamo poi dei bonus, che mancano sempre. Quello per il maltempo, ad esempio, arriva solo in caso di grandi nubifragi, se piove normalmente non ne abbiamo diritto”.(MiaNews)