“Il documento elaborato dal CNEL è molto equilibrato e ha il merito di uscire dalla logica da derby calcistico che ha animato il dibattito di questi mesi, per riportare la questione salariale sui giusti binari. Siamo convinti che il governo e il parlamento apprezzeranno le indicazioni contenute nel dossier. Il tema dei bassi stipendi si affronta dando sostegno alla contrattazione collettiva, e, in questo senso, si valutano molto positivamente la proposta di un Piano nazionale per la contrattazione collettiva e la produttività e il riferimento all’articolo 46 della Costituzione sulla partecipazione dei lavoratori. La prospettiva è quella di migliorare le relazioni fra le parti nelle aziende, ma anche rafforzare tutti quegli strumenti per accrescere le competenze delle persone. L’uscita dai salari poveri dipende anche dalla formazione e dalle politiche attive. In queste settimane, l’avvio del Supporto per la formazione e il lavoro sta facendo emergere chiaramente l’esistenza di tante opportunità formative e occupazionali che devono essere colte, per cui l’allargamento del programma alla fascia del lavoro povero è un obiettivo perseguibile, tenuto conto delle risorse già stanziate”.
Lo hanno dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Fiovo Bitti, componente UGL del Cnel in merito all’Assemblea del Cnel sul salario minimo.