Sanità privata, a settembre sarà sciopero

Falliti i tentativi di conciliazione a maggio, in tutte le strutture in cui si applicano i contratti nazionali AIOP e ARIS della Sanità Privata e RSA/CDR è stato proclamato lo sciopero nazionale per l’intera giornata nel prossimo Settembre.

Le associazioni datoriali AIOP e ARIS hanno fatto muro alle richieste sindacali per un rinnovo contrattuale dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori, cui si applica un contratto siglato nel 2020 e che, nella Sanità Privata, è arrivato dopo un blocco di oltre 14 anni.

Per il nuovo contratto chiediamo la rivalutazione delle retribuzioni, così pesantemente colpite in questi anni da una perdita di potere di acquisto, esito di un’inflazione galoppante, che nell’ultimo triennio ha superato il 16%.

La richiesta delle organizzazioni sindacali è tra l’altro suffragata dalla recente apertura delle trattative per ilì contratto 2022/2024 del comparto della Sanità Pubblica, al quale il ccnl della Sanità Privata si era finalmente uniformato nella vigenza 2016/2018.

Oggi, come FP CGIL- CISL FP- UIL FPL della Lombardia, abbiamo organizzato un Attivo unitario con le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata, delle RSA e dei Centri di Riabilitazione, settori che garantiscono la cura e l’assistenza previo accreditamento della Regione, erogando così le prestazioni in nome e per conto del Servizio Sanitario Regionale.

Noi chiediamo che attraverso il contratto nazionale venga valorizzata l’attività svolta in questo delicato settore, da considerarsi un “servizio pubblico” a tutti gli effetti e il contratto, dunque, non può essere inferiore a quanto previsto per la Sanità Pubblica.

Di seguito un breve raffronto:

Qualche numero, citando dall’appendice della sezione prima del PSSR 2023 (documento pubblico di Regione Lombardia):

Personale totale del SSR: 146.305 lavoratrici e lavoratori, di cui il 73.6% in servizio presso strutture pubbliche. Quindi nel privato accreditato lavorano oltre 38.000 professionisti.

204 Ospedali, di cui privati accreditati 104

– 19 IRCCS, di cui privati accreditati 14

– 36.469 posti letto, di cui 14.913 in ospedali privati.

È evidente che il SSR di Regione Lombardia è sostenuto dalla Sanità Pubblica e dalla Sanità Privata, e che tutte le lavoratrici e lavoratori hanno la stessa dignità e vanno loro garantiti pari diritti e pari stipendi.

Per quanto riguarda il settore delle RSA e dei Centri di Riabilitazione, le stesse parti datoriali AIOP e ARIS hanno siglato degli “accordi ponte” con CGIL CISL UIL nazionali di categoria, con l’obiettivo di arrivare, entro il 30 giugno 2024, a un “nuovo contratto unico di settore” , superando così i contratti di AIOP e ARIS RSA che da oltre 12 anni non riconoscono al personale né aumenti salariali né una valorizzazione professionale.

In Lombardia, AIOP rappresenta 105 istituzioni sanitarie, di cui 38 sono strutture ospedaliere (35 accreditate), 6 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs), 3 Centri di Riabilitazione e 58 Residenze Sanitarie per Anziani (RSA). Per un totale di 15.659 posti letto.

Mentre ARIS, tra Irccs e ospedali classificati, nella nostra regione gestisce 2600 posti letto. Sono poi presenti

2 importanti Dipartimenti di emergenza urgenza (DEA) con 165.000 accessi in Pronto Soccorso.

Nell’area sociosanitaria ci sono oltre 30 strutture assistenziali per anziani (RSA) e disabili.

Le trattative nazionali si sono interrotte lo scorso 26 marzo, quando le associazioni datoriali non hanno voluto entrare nel merito del negoziato senza aver prima ricevuto rassicurazioni dalle istituzioni competenti (Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni) sulla copertura dei costi contrattuali.

Una posizione inammissibile perché il rischio d’impresa è in capo ai datori di lavoro e la quantificazione dei costi contrattuali utili per il rinnovo NON può essere vincolata alla copertura delle relative spese da parte delle istituzioni di governo, nazionale e regionale!

Da parte di AIOP e ARIS manca, chiaramente, la volontà di sottoscrivere un nuovo contratto unico di settore, a grave danno dei diritti e delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Noi vogliamo tutelarli, migliorare le loro condizioni rafforzando i loro diritti normativi ed economici e dando valore alla loro professionalità. Per questo la nostra lotta continua con lo sciopero a Settembre.